"Uscita Soft, Serpeddì-Burcei-rio Brabaisu"

Giugno 2005


Stefano,Antonello,Marco, Luisa e Danix._________________gli stessi più Bruno, alle antenne di Serpeddi.


Il Mondial RCE 125 del 1974._____________________________Bruno e Luisa.


Antonello Angius._________________________Stefano Olla.


Marco lanciato col Mondial.__________________________Bruno e Luisa, coniugi Silvestri.


IL Mondial in pietraia._____________________Un bel guado, il Mondial gioisce :-)


I due bei "ninfei" del fiume :-)))____________________________Nonno Danix.


la meritata sosta di riposo.________________________Il giusto coronamento all'uscita,la sbevazzata:-))



Report in ordine cronologico.

Report di Antonello:
Alle 15 a Simbiritzi ma non c'è nessuno, probabilmente l'orario era "facci a is tresi", a sa sarda...
S'ode il tra-tra di un 2 tempi: è Marco Cornaro con il Mondial d'annata da regolarità: un gioiellino targato ASI con manopole originali, gomme originali, parafango cromato.
Anche il pilota, capelli cromati, sembra originale.
Provo a schiacciare la frizione: la leva durissima rientra a scatti facendo grzzz grzzz: questa non la rimpiango...
Giunge Danix e dopo 20 minuti anche Bruno e consorte con Stefano O.: ritardo dovuto a mancata messa in moto dell'Xt.
E giusto per far capire che non è una scusa, l'Xt non parte neanche ora. Dopo aver pedalato tanto da gonfiare 4 gommoni, Bruno porta la moto nella discesa del campetto: il motore parte, allora torna su, il motore si spegne, allora ritorna giù, il motore riparte, allora torna su e stavolta partiamo tutti per non perdere l'attimo.
Danix viene subito colto da una crisi di astinenza (mi riferisco all'espressione di Marco: "tossici del tassello"), per cui sale sui gradini di cemento degli svincoli e sullo sterrato troppo facile si spara qualche corsetta avanti e indietro.
La doose -- penso -- dategli la dose.
Solo che dosi lì non ce ne sono, c'è quello che per l'occasione potremmo ribattezzare "lo sterrato del metadone", sino a Serpeddì.
Io e Stefano seguiamo Bruno: altri due o tre spegnimenti, altri 5 o 6 gommoni gonfiati a pedalate e siamo a Serpeddì. Un percorso sempre bello e panoramico.
Sosta a Burcei con benzina. Processione e festa con cavalli.
Tentativo di aggiramento ma il percorso è senza uscita e allora di nuovo indietro verso la processione che sta finendo.
Secondo l'idea di Marco, approvata all'unanimità, dovremmo concludere in gloria con uno sterratone verso est.
L'avevo già fatto anche con Stefano, perciò penso: stavolta tutto come da copione, un percorso adatto alla mia condizione stanca, e il camel back riempito a metà sarà sufficiente.
Ma... Marco sbaglia (facile sbagliare a Burcei, crocevia di sterrati) e andiamo verso nord. Sterrato anche quello, ma ben più impegnativo, specie per chi come Bruno viaggia in coppia (complimenti a voi!) .
Insomma, la parte più dura arriva quando tutto sembrava finito...
In mezz'ora arriviamo in una piccola valle, una striscia di cemento divide il greto di un fiume (non so il nome, sarà uno dei tanti "riu mannu": a proposito, qualcuno ha mai visto un "riu pitticcu"? :-D.
Comunque è a 3 km in linea d'aria dal rio Picocca (l'ho visto nel gps).
A sx del passaggio in cemento ci sono pietre tonde a secco, a dx 1 metro d'acqua fresca.
Daniele chiede: ma ci va il Mondial sulle pietre? Detto fatto.
Non solo, Marco lo porta anche a fare il bagno dall'altra parte, nel guado.
Quella motina di 30anni fa non avrà sospensioni ecc., ma negli sterrati da "regolarità", come saggiamente si faceva un tempo, per me è persino avvantaggiata per via del baricentro basso.
Sosta di riposo e di risciaqui. Poi rientro all'indietro (lo sterrato non continua) e via sull'asfalto, verso il birra-bar!
Antonello


report di Daniele:
in risposta ad Antonello ( il greto di un fiume non so il nome, sarà uno dei tanti "riu mannu"):
si chiama Rio Brabaisu, più a est si incontra con il Rio Ollastu formando il Rio Picoca.
ciao.
Danix.


Report di Stefano Olla:
Tocca al punto di vista del Polveroso abusivo.
Quattro di giugno: nel programma "giro soft". Sotto questa etichetta abbocchiamo io, Antonello e Bruno, mogliemunito.
Per uscire di casa alle tre del pomeriggio con il caldo che faceva ci vuole uno sforzo di autoconvincimento degno di un bonzo tibetano, ripetendo come un mantra la formula rituale "questo-caldo-non-mi- riguarda".
Superata la crisi di partenza dell'XT, raggiungiamo Simbirizzi.
Con noi converge anche un carretto trainato da un cavallo.
Un fatto significativo del livello dei partecipanti, almeno finche' Danix e lo Zio (Marco) non decidono di unirsi a noi per il giro "soft" (sopracciglio che si alza con fare perplesso: sara' ancora un giro soft?).
Parte un pezzo di storia: non solo per l'eta' media dei partecipanti, soprattutto per la splendida Mondial sul cui sellino Marco si ripiega come un origami.
Salita al Serpeddi' per strada a me ignota e foto alle antenne (tornato a casa ho visto la registrazione del TG3 con la centralina elettronica del Dakar).
Rientro a Burcei. Le bandierine per strada non festeggiavano il nostro ingresso, bensi' un qualche santo (il calendario mi segna un "S. Quirino di T."; sara' lui?) portato in processione.
Cerchiamo di circonvallare Burcei, paese costruito dove piu' valloni dirupati convergono (impossibile costruire un Grande Raccordo Anulare a Burcei) e finiamo al campo sportivo.
Rifornimento e divagazione finale.
La "divagazione" si rivela invece una "speciale", tra pendenze in discesa e tornanti a ripetizione.
La categoria e' sempre "sterratone", ma sono ancora alla ricerca di una definizione per la sottocategoria: "da panico" mi sembra una buona scelta. Seguo da vicino Bruno e Luisa e stringo le chiappe gurdandoli puntare piu' volte il bordo della cunetta. Complimenti Bruno, io non l'avrei fatto!
Finiamo all'attacco del sentiero della Via dell'Argento e cerchiamo refrigerio al fiume, ridotto ad una pozza in mezzo agli oleandri.
Eppure, appena in quella pozza, Danix e Marco trovano lo spazio per giocare con la moto.
Offrono a Bruno la possibilita' di unirsi al gioco ma la stessa offerta non viene estesa a me: tacita gratitudine da parte mia.
Rientro a casa e sosta di rito (birresco) a San Gregorio.
Stefano.


report di Marco:
Ehh, avete gia' scritto quasi tutto voi :-))
quindi parlero' della mia nuova esperienza col Mondial RCE 125 del 1974.
Premetto che la moto mi e' stata data in affidamento dal caro amico Giacomo Piacenza, che ai nostri tempi se la scorriava nei campetti di cross con varie moto tipo Intramotor e contemporanee, nonche' fratello di Massimo apprezzatissimo preparatore di motori 2T da competizione.
Salire su a Serpeddi' e' stato abbastanza affaticante, il motore per problemi penso di carburazione (indaghero' presto :-), aveva un regime utile soltanto tra i 3.000 e 4.500 giri, sotto era vuoto, sopra non andava; in aggiunta a tutto cio una potenza di soli 18 cv. e un cambio che sfollava in scalata terza-seconda.
Quindi per tenerlo in tiro per poter salire dovevo guardare la strada evitando le buche (10 cm. di sospensioni dietro :-) e cercare di azzeccare il rapporto giusto e soprattutto non sfollare, unu casinu.
In qualche tratto da terza sono dovuto ripartire da fermo in prima, sul finire del giro ho capito il trucco, da terza il piu' delle volte passava direttamente al folle saltando la seconda, quindi alzando la leva si innestava facilmente la seconda, ehh l'esperienza:-)
I cambi di quei motori Sach erano tutti cosi'.
Nonostante tutto questo mi sono divertito tantissimo, la moto ha un ottimo telaio che permette di fare le curve su sterrato stando rigorosamente seduti, e se non fosse stato per le sospensioni a scarsa escursione me la sarei scorriata veramente forte, almeno in discesa :-))
Poi all'invito di Danix di andare in pietraia per una foto, non ho resistito un istante e in un lampo ero col Mondial in mezzo ai sassoni;
dopo la foto per non rischiare di rovinare la moto, l'ho riportata a posto a spinta in moto :-))
Poi ho chiesto a Danix di farmi le foto nel guado, come le foto del servizio della prova di motociclismo del 1974, avevo anche la maglia Mondial.
E anche qui il Mondial si e' comportato in maniera egregia, ho superato l'argine tutto pietre grosse del fiume in slancio e percorso il fiume avanti e indietro senza bagnarmi i piedi :-), col TTeddu forse non avrei fatto di meglio, uno spettacolo, maneggevolissima.
Gli amici di uscita mi hanno avvertito, Guarda che se fai vedere queste foto a Giacomo non crediamo rimarra' molto contento, e io, ma no, ma no, le sto facendo proprio per fare un bel regalo a Giacomo, a lui fara' sicuramente piacere vedere il suo Mondial ancora attivo e attuale.
A fine serata ho parlato con Giacomo, era entusiasta e stavamo ridendo come matti sulle prodezze del Mondial, ho promesso che gli faro' un quadretto della migliore foto da appendere a casa sua ormai sede del "Gruppo Amatori Mondial".
Che altro aggiungere, l'indomani avevo dolorini strani a muscoli che credevo di non avere:-)) ma sono orgoglioso di essermela scorriata su una tale splendida moto (per i suoi eroici tempi).
Spledida compagnia, Bruno con Luisa, Antonello, Stefano senza il cardano ma con una bella catena da ingrassare :-)) e il mio compagno di scorribande nonche fotografo Mondial :-), Danix.
Mi sono veremente divertito, mi sa, mi sa, che sabato mi ripresento col Mondial, Scherzo.
Ciao,
Marco.