Esplorazione mulattiere zona la "Sfinge", Mont'Arbu.

Novembre 2005





Finalmente alla Sfinge: Stefano "l'Abusivo" :-)) __________ Il Bel tenebroso Bruno, con l'XT nero.


Stefano mentre si inginocchia per ringraziare, la Signora BMW :-))) ____ e Il meritato riposo :-))


La mula da esplorare, Sfinge - Arcu de Buddui

L'amico romano Claudio. ___________________ Sergio racconta di mitici passaggi fatti da lì.


Daniele e Marco di rientro dall'esplorazione ___________________ Uno dei "piccoli canaloni":-))


Meno male non son caduto in questo:-)) ___________________ Sergio pronto a impennare :-))


Gruppetto di Villasimius ___________________ Alessandro che lucida il motore dell'XR :-))


Al Bar: Alessandro Caredda dopo la caduta su asfalto.

Dai Ale ....., ti rifai fare la maglia da Bruno con le scritte anche dietro,
così come le avevamo chieste tutti noi a quella testina di Bruno:-)))))



Report

Report di Bruno:
Non tutte le ciambelle escono col buco...
Per le 14 meno poco attendevo l'arrivo di Stefano sotto casa mia (aveva appena confermato telefonicamente l'appuntamento).
14.00, nessuno. 14.10, nessuno... Salto in sella e mi dirigo verso l'Amsicora, mi parcheggio e preso il telefonino chiamo Stefano.
Ma... che succede? Dove sei?
- Risposta: "Arg! Grr! Gasp! Ho perso le chiavi della moto, non le trovo più... neanche il doppione".
Glub! Stefano senti ti aspetto ancora 5 min. e poi vado a Geremeas... Passano i minuti e Stefano non compare, dispiaciuto parto ed avviso lo Zio Marco che arriverò un po' oltre l'orario previsto.
A Cala Regina sento il rombo inconfondibile del TT350- Cornaroelaboration che in un lampo mi sorpassa e vedo nello specchietto l'inconfondibile "Becco" della Dakar di Stefano che sopraggiunge!
Ritrovate le chiavi ha recuperato il ritardo.
14,40 Gere-Bar un bell'assembramento di Polverosi in neo-maglia e non.
Stefano paga pegno offrendomi il caffè.
Si parte, e guido Stefano che non conosce il percorso e AleOink che va ad andatura turistica.
Insomma mi alleno per fare la scopa alla prossima motocavalcata del Sud-Est!
Il resto del gruppo, i Toghi capitanati da Danix e Marco ci raggiungeranno e ci sorpasseranno di lì a poco.
Assenti Kalo e L'Indiano, presenti nei nostri cuori e nelle nostre menti, i loro spiriti viaggiano con noi.
Alessandro sgasa un po' e ci sorpassa, resto a fare da apripista a Stefano che si comporta da consumato motociclista e nonostante i 200 Kg. della Dakar sale in scioltezza a mo di trialista quasi sempre in piedi sulle pedane.
Piano ovviamente ma sale.
Un attimo di "Empasse" che ci fa perdere 10 min. alla fine dei canaloni sulla rampetta che curva verso i primi tratti facili per la Dispensa Sanguinetti.
Qui il prode è costretto a spegnere, scendere dalla moto e rivalutare il passaggio.
Canalone trasversale in curva con sasso.
Scendo anch'io è do una mano per manovrare, piedi a terra, il Dakar.
Bottoncino magico e Brummm. Si riparte.
Stefano dai gas! E gas fu!
Tre secondi di sosta alla Dispensa, giusto il tanto per presentare il luogo al neofita del percorso e via direzione Sfinge che come suggerito in precedenza da Marco (durante il raggruppamento del drappello alla sosta prima del pozzangherone - dove incotriamo anche un gruppetto di Muravera con annesso Motard) raggiungiamo seguendo la carrareccia dal versante più facile e non passandoper il Nuraghe.
Alla Sfinge breve sosta foto dove immortalo Stefano che si prostra inginocchiandosi accanto alla Dakar sino a lascirsi scivolare a terra a mo di tappeto di vacchetta.
Sentiamo rombo di motori, voci concitate e strani parapiglia.
Spuntano 4 motociclisti e un Quad, un motociclista lo conosco (non ricordo il nome...) E' di Villasimius, salutano e partono in direzione opposta alla nostra.
Raggiungiamo il nostro Gruppo Polverosi-Ichnusa e Sergio e Danix fanno da battistrada in direzione della bretella che si era previsto di curare per la prossima motocavalcata.
Si scende, lascio che passino Alessandro e ovviamente Stefano. Chiudo la pista.
Un bel percorsino in mezzo ad una galleria di piante che poi sfocia in uno spiazzo con una bellissima lingua di sassi bianchi franati.
Un bel contrasto di bianco secco, antico, in mezzo al tappeto di muschio verde brillante ed il verde scuro dei lecci.
La pendenza aumenta ed il sentiero si restringe sempre a tunnel sotto le piante e con il fondo tutto di sassi.
Discesa e curve strette.
Stefano cautamente scende lemme lemme.
Ad un certo punto decide di fermarsi e continua a piedi. (Saggia decisione per poi girare la moto).
Io raggiungo le altre moto. Poi a piedi Sergio, Danix, Marco ed altri vanno su e giù a fare sopralluoghi per verificare la percorribilità della bretella.
Si, si può percorrere (in discesa, dicono) ma è pericolosa.
Ci siamo fermato proprio dove una bella buca a sorpresa dimezza il sentiero. Una bella foto con Marco rende l'idea.
Si risale. Parto per primo e raggiungo la Dakar dove dove do una mano a Stefano per girarla. Arriva tutto il gruppo. OK, vado su, sobbalzo gambe a ciondoloni tra i sassi, ma arrivo allo spiazzo della fgrana senza difficoltà, qui mi sorpasa AndreaWR che ritroverò di lì a poco alla Sfinge.
Con AndreaWR, il "Romano" in sella al Dr350 di Citz e un altro paio di Polverosi attendiamo il resto del gruppo.
Si attardano un po', poi quando arrivano Sergio e Stefano scopriamo che AleOink ha avuto qualche difficoltà.
Stefano va stretto con i tempi per il rientro alla City e AleOink manifesta anche lui l'intenzione di rientrare.
Gli anziani saggiamente consigliano il percorso più rapido e facile, alla fine della carrareccia della Sfinge girare a sinistra e giù verso Solanas.
Per non abbandonare Stefano scendo anch'io di li, avrebbe proseguito per Cagliari e io mi sarei fermato al Gere-Bar per il rito della Poretti insieme al resto dei Polverosi.
Ci imbattiamo in Sergio che ci fa da guida e come i quattro Moschettieri andiamo giù insieme.
(Con Sergio affianchiamo un Suzuky Samurai SW) e proviamo a farci riconoscere dal conducente ma senza successo, anzi il C.F. si scoccia di questi motociclisti impudenti e per poco non manda gambe all'aria il 5° Moschettiere) Mi pare che fossimo in sei fino al bivio con lo sterratone Castiadas-Solanas.
Raggiungiamo l'asfalto e dalle parti di Torre delle Stelle mi sorpassano Ale e Stefano che poi riprenderò poco più avanti. E' buio, c'è parecchio traffico, la media è di 80Km./h.
Era scritto?
Fatto sta che alla curva del Caffè Van-Ghog, sul rettilineo all'altezza del ponticello con la Madoninna, tiro la freccia ed esco per un sorpasso con rientro immediato (causa automobilista che sbuca sparato in senso opposto) e... sento un gran brutto rumore di scivolata, nello specchietto vedo la luce di un faro di moto che prende una strana direzione... mi fermo 20m. più avanti mi volto e vedo una moto a terra!
E' gialla! Torno di corsa in dietro e trovo Stefano che solleva la moto di Ale e la porta bordo strada, Ale che cammina da solo si dirige anche lui bordo strada. Intanto le macchine si fermano, un autista scende e si avvicina per sincerarsi delle condizioni del Polveroso caduto.
Mi assale un groppo, mi sento un po' in colpa, forse il mio rientro improvviso ha confuso le idee e le manovre di Alessandro... (Che peraltro era un po' troppo dentro alla mia scia attaccato alla mia ruota...
Ad ogni modo, ringraziando l'Angelo Custode dei Polverosi tutto si risolve con un bello spavento, la neo-maglia di Ale a brandelli e un paio di graffi.
Sosta veloce al gere-Bar di Ale e Stefano e sosta prolungata mia per la Poretti di rito.
Grazie a tutti, bella uscita.
W i Polverosi.
Auguri ALE!!!!
Ciao, Bruno XT.


Report di Marco:
Anche gli Zii cadono:-))
e pitticca sa squartarara in terra che ho preso.....
risalendo dalla mula esplorata, per evitare il profondo canalone a dx dò gas a salgo da sx, ma un albero mi si è spostato all'improvviso:-)), no, non l'ho proprio visto quel grosso ramo..., mi ha bloccato il manubrio e sbattuto a terra dentro il canalone-burrone, morale ...., ho sentito il ginocchietto ruotare di 30 gradi, slippp, e rimettersi a posto, fiuuuu..., un po' di dolore ai muscoli ma niente di rotto.
Mooolto spavento e rientro anticipato (per non rischiare) in solitario al bar, per birrozzo e come tempo fa promisi, ho offerto da bere a tutti per la caduta dello zio.
Bisogna che mi dia una calmata....:-))
Arrivo al bar di Alessandro Caredda ancora scioccato per la caduta su asfalto, lo rincuoriamo un po' e sbirrozzata con tutto il numeroso gruppo che ha finito il giro passando dal nuraghe S.Elena.
Alla prossima.
Ciao,
Marco.


Report di Stefano Olla:
"Torni presto, vero?"
"Certo! Dove vuoi che si vada con questi che girano con un cucchiaio di benzina nel serbatoio! Tse'..."
L'incauto ha scoperto a sue spese che qui non e' la distanza che fa merito, ma la sostanza del giro. :-)
Bruno ha raccontato con precisione perfino l'antefatto della sparizione delle chiavi (finite sepolte in una piega dell'imbottitura del casco).
A me resta da dire che, per il momento, il Dakar NON va in mulattiera.
Per il resto la moto ha sufficiente coppia e peso ben distribuito da andare inesorabile su qualunuqe sterrata. Lento, ma sale. In discesa chissa'.
Comunque le gomme tassellate, la ruota da 21" e la nuova centralina elettronica fanno un abisso rispetto alla vecchia. Un altro paio di cazzabubbole (pedane allargate, manubrio rialzato, un rinforzino qua e la' e un paio di paramani robusti) completano l'opera.
Forse con quel che mi costa di cazzabubbole mi sarei gia' comprato un mono usato e neanche tanto marcio, ma ognuno e' libero di frantumarsi i sacrosanti a modo suo.
Momenti di imbarazzo pochi.
Uno in salita: sento arrivare uno e mi sposto dalla scia per lasciarlo passare, ma con questo perdo la traiettoria giusta per tagliare un canalone (per me) insidioso e rimango un po' a reimpostare il passaggio sul posto senza dover riscendere a Geremeas.
Momento di folclore competitivo dalle parti della Sfinge: dai cespugli sbuca un gruppetto di cui fa parte anche uno con un supermoto, il che fa li fa sentire ovviamente un po' "speciali".
Danix difende la bandiera dei Polverosi indicando la mia moto e dicendo "e noi abbiamo il biemmevu!".
La mulattiera a seguire e' stata un po' punitiva: forse niente di trascendentale, comunque troppo per la mia modesta eperienza e per l'inerzia della moto.
Mollo la moto sul posto (bellamente parcheggiata nel bel mezzo della mulattiera) e vado a vedere che cosa mi sto perdendo piu' giu' (nb: l'ultimo pezzo in discesa l'avevo appena fatto a piedi, cioe' accompagnando la moto tenuta per il manubrio).
La mulattiera e' dimezzata in sentiero dal dilavamento che ha scavato un canalone profondo un metro e mezzo.
Troppo anche per i piu' assatanati?
Si torna indietro e per fortuna riesco a riportare su la moto per intero (stavo gia' pregettando di riportarla a valle pezzo per pezzo in un giorno o due).
Doveroso grazie a Bruno che mi ha assistito nella manovra di inversione e a Danix che mi ha spietrato amorevolmente il percorso (oltre che infogarmi in salita).
Discesa senza grosse storie (a parte un tizio in fuoristrada che aveva il testosterone un po' alto e avrebbe sofferto troppo nel farsi sorpassare, povera stellina!).
Epilogo rocambolesco di Alessandro che vola in sorpasso in rettilineo su asfalto, tra scintille e scintilloni.
Lo sguardo pietoso di S. Rosalia (protettrice del motociclista in scia) lo protegge dal finire macinato dalla macchina che stava sorpassando e stirato ad hamburger da quella che stava arrivando dall'altra parte.
Due o tre graffietti e bella lezione sull'importanza dell'equipaggiamento quando si va in moto.
Bene. Bravi. Bis! Come sempre, uno spasso.
State tranquilli, per i prossimi due sabati farete a meno della mia pittoresca presenza.
Abusivamente
Stefano


Report di Alessandro Caredda:
Eccomi qui: confermo le informazioni gia' date, sia sulle mie condizioni che sulla dinamica dell'incidente.
In effetti nel sorpasso ero molto vicino a Bruno per completare rapidamente il sorpasso stesso, dato che vedevo che stava arrivando una macchina in senso opposto.
Nella mia logica c'era lo spazio per completare il sorpasso per entrambi, ma Bruno non e' stato del mio stesso avviso e ha frenato per rientrare.
A quel punto ho dovuto frenare anch'io, neanche tanto forte, ma con mia grande sorpresa la gomma anteriore non ha retto, la ruota si e' bloccata e io sono finito a terra.
Era la prima volta che montavo gomme da cross (Pirelli Skorpion MT410 mi pare...) e ora ho capito perche' non sono omologate su strada....
I danni sono molto limitati, soprattutto tenendo conto del rischio di essere arrotato.
Nessun livido, e un gomito scorticato (la gomitiera si e' sfilata appena ha sfiorato l'asfalto, e infatti e' assolutamente intonsa...) ma nel complesso direi che mi e' andata di gran lusso.
Ho anche visto in che condizioni si sono ridotti i pantaloni e che bei buchi ho nelle ginocchia: per fortuna le ginocchiere sono rimaste saldamente al loro posto!!!
Insomma... direi che e' stata soprattutto un'utile lezione sui limiti di questo tipo di gomme, e appena il gomito smettera' di dolermi (il che potrebbe anche avvenire gia' questo sabato, ma non ne ho la certezza) tornero' a prendere lezioni anche sulle mulattiere.... :-)
Un grazie a tutti per l'interessamento per le mie condizioni! :-)

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((oo)) Oink!
Alessandro Caredda