Un Mercoledi da Leoni
17 Gennaio 2007
Partecipanti :
Marco e Giuseppe.
Report della scorriata semiabusiva on the beach di ieri sera.
Alle 16.32 raggiungo lo Zio al Gerebar e, dopo 5 minuti di attesa per
l’eventuale arrivo di Bruno ADV, ci fiondiamo in spiaggia per vedere la
situazione.
Contrariamente alle previsioni non piove, c’è un bel sole e
maestralino teso e temo presenze di surfisti, kiteisti, lenzaioli ed altri
spaccamaroni assortiti.
Saliamo sulla duna a centro spiaggia e..............
WOW!
A 180 gradi il deserto, solo spiaggia vergine modellata in dune
trasversali lunghe 20 o 30 m con retro duna longitudinale che la separa dal
canneto, mare agitato e schiumante con le onde che si insinuano nei canali
verso terra, sole che si avvia al tramonto e luce splendida.
Comincia la
danza selvaggia, scendiamo giù e via 1^ ,2^, 3^, 4^ piena, e, a volte, anche
5^ (ma il gioco diventa rischioso).
I primi passaggi sono irripetibili,
niente canali, galleggi con il peso indietro e più apri più è facile.
Scopriamo che sulle creste delle dune trasversali si salta, voli per 5 – 6
m, riatterri sul posteriore ed apri tutto per cercare di arrivare alla
prossima cresta in mono.
Le tracce si interrompono magicamente. Abbiamo a
disposizione più di un Km di rettilineo tra la foce del fiume e gli scogli
di Kala ‘e Moru, al termine riduci gas cercando di non appesantire troppo
l’avantreno, che diventa più instabile, imposti la curva ad ampio raggio,
riapri e via, altro giro, altra corsa.
Faremo più di 20 Km di Dakar.
Alterniamo con incursioni sulla duna longitudinale in mezzo alla Camelbush
locale, con salite e discese in diagonale delle scarpate, foto varie,
e
manovre ardite di Marco.
Per una volta è lui a farsi il bagno.
Dopo un
passaggio fotografico è troppo gasato per accorgersi di una onda anomala e
precipita in un canalone allagato, con effetti molto coreografici che
purtroppo non sono riuscito ad immortalare.
Successivamente rischierà ancora
di essere fagocitato dalle onde quando, al termine di uno stretto girotondo
in riva, scivola e gli si spegne il motore in zona rossa.
Verso il tramonto
arriva a turbare la nostra solitudine una coppietta: lui corre lungo riva
trainando una lenza con un catamarano che dovrebbe allontanarla da terra,
lei lo segue incollata al telefonino.
Oltre a rischiare in continuazione di
bagnarsi le scarpe da tennis sono fastidiosissimi, il fischio del vento
sulla lenza ha un fortissimo impatto ambientale!!! :-DDD
Ormai si è fatto
buio, la spiaggia è scavata come se fossero passati gli Africa Corps, la
guida nei canali si fa pericolosa, la memoria della macchina fotografica è
finita e, soprattutto, Marco teme che la ragazza stia chiamando tutte le
forze dell’ordine dell’emisfero boreale.
Lo convinco a fare l’ultimo giro e
poi si va.
A giudicare dal fatto che si fa dal Gerebar fino a Terra Mala
tutto in monoruota sembra che lo Zio sia moderatamente soddisfatto di questa
anomala uscitina.
Riatterra solo perchè abbiamo davanti un furgoncino dei
vigili urbani.
Loro svoltano per il Poetto e noi optiamo per andare dritti
in galleria.
All’ingresso Marco mi fa l’inequivocabile gesto: mano destra
con polso completamente ruotato all’indietro.
“Bolis tirai?” Spalanchiamo a
100/100 e via così per tutta la galleria.
Io parto 5 m avanti e lo controllo
nello specchietto, restiamo in quella posizione al millimetro, è un pareggio
perfetto.
Dietro di noi le vibrazioni fanno crollare le lampade, i
ventilatori e le sovrastrutture della galleria! :-)))
Quando vedo lo sbocco
penso che ce n’è abbastanza e mollo, Marco mi supera di slancio, rallenta
vistosamente e si ferma subito dopo l’uscita.
Il motore ammutolito non
riparte.
Mi viene in mente il messaggino inviatomi prima della partenza da
un lavoratore depresso Africano: “Godete bastardi!” Comincio a sentire odore
di lagrima! :-)))
Tentiamo un cambio candela senza esito e inizia a piovere,
l’odore di lagrima aumenta.
Visto che è buio e la pioggia aumenta molliamo i
tentativi di intervento e traino la Spagnolita triste e muta fino a casa,
non senza un incaprettamento semicomico ad un incrocio affrontato mal
coordinati.
Nel viaggio di rientro la pioggia sembra trasformarsi in
minuscoli aghi di ghiaccio che pungono il naso e puzzano insopportabilmente
di lagrime congelate :-DDD.
Nonostante tutto arrivo felicemente a casa verso
le 18.30.
Uscita breve, ma intensa.
Spero che il Gas Gas non abbia niente di
grave, dacci notizie Marco.
Giuseppe
Nota:
Questo report non è ecologically correct e se ne ne sconsiglia la lettura ad
un pubblico non adulto e psicologicamente preparato.
I personaggi ed i fatti
citati sono di fantasia ed ogni riferimento a personaggi e fatti reali è
puramente casuale.
p.s. domani il vento ed il mare avranno cancellato tutto, la spiaggia
tornerà come nuova e noi penseremo di aver sognato.
“ ........ but came the
waves and whashed it away” (E. Spencer)
Scrive Marco:
Effettivamente mi son fatto proprio il bagno di acqua salata, avevo inzuppate anche le mutande :-))
come è potuto accadere ??
stavo facendo il mio turno di passerella fotografica, dovevo essere in 4a o 5a Bohhh..., il motore comunque era in tiro non troppo smagrito da una carburazione non ancora perfetta, quindi velocità giusta per non spaccare il motore.....,
dune tipo trampolino vicino al fotografo,
vvvommm.......1° salto ,
vvvvoommmm 2° salto (fotografia in atterraggio dopo il voletto) bene:-)) ,
vvvooommmm 3° salto ......Panicooooo..... un onda si è insinuata tra le onde......,non posso frenare per non scempiarmi, che fare????? .....in un nanosecondo decido di togliere un po' il gas e sperare di rallentare un po' senza inpuntare l'anteriore, stringo ancora più forte braccia e gambe e mi preparo allo SPPPLAASSS , e lo splasss c'è stato ... sono entrato in almeno 15-20cm. di acqua in movimento, la moto ha tenuto bene ma sembravo un motoscafo, spruzzi sin sopra il casco, dentro il casco , giubotto e questa valanga d'acqua che dal giubotto mi precipita proprio sul cavallo dei calzoni inzuppandomi ben bene i gioielli di famiglia :-)
poco male....., è stata comunque un'esperienza positiva e anche allegra, (brrrrr::::-)
Poi un'altra bella sensazione è stata quella delle curve sul bagnasciuga , una tenuta pazzesca , potevo fare le curve con le orecchie in terra senza neanche appoggiare il piede a terra, e quando finalmente mi inpratichisco di questa pratica mentale (effettivamente bisogna forzare il cervello a non mettere la gambetta fuori:-) , nel percorrere una curva sempre più stretta e ammonzata coi piedi sulle pedane ....., ssssplaaattt scivolata come un pirla ....tutto di lato ancora afferrato al manubrio e con i piedi bene sulle pedane, sembravo un giocattolino di moto-con-pilota che dopo il lancio e la curva casca di lato (senza scomporsi :-)
ma per fortuna la sabbia è morbida e la velocità bassa, quindi solo divertimento e niente bua :-)
Nel rientro (non abbiamo neanche bevuto al bar) , effettivamente ero abbastanza ingiogazzato, una bella penna è stata il sorpasso di un camioncino in salita in mono di 4a, e credo che gli occupanti del camion anzichè gioire come me della bella impennata, mi devono aver lanciato qualche frastimo :-)))
che alla fine ha attaccato per fortuna solo alla moto :-) , dopo aver tirato col DRZ 440 ultrapreparato (Yoshimura) di Giuseppe, il GG300 si è ammutolito ......., forse una grippata di calore, stasera smonto tutto e poi si vedrà.....
In ogni caso bilancio più che positivo
nonostante il guasto (mea culpa),
l' uscita era iniziata male, con un morso alla coscia (solo ai calzoni) di uno stronzo di cane (figlio di un mio ex-cane) che ogni volta che mi vede in strada mi insegue, questa volta l'ho visto più determinato del solito , e si è lanciato per mordermi, ....ho pensato...., ora lo scemo mi morde lo stivale e si sdenta.....invece quel figlio di cane si è lanciato sulla coscia, filleee-caanii e lo stronzo non sa che siamo quasi parenti.
Ciaooo, Marco.