Abusivi a Monte Genis


05 Gennaio 2007


abusivi e sentieri indiani

...una gita un pochino esplorativa, alla ricerca di una traccia suggerita dall'Indiano POlveroso:
"...se però qualche Abusivo ha voglia di fare un giro verso il Gerrei vi darei dei compitini per le vacanze.
Ci sarebbero da esplorare due passaggi che sembrano molto carini, di cui ho potuto vedere solo le estremità".


Partecipanti al giro :
Bruno XT, Stefano e Antonello.



Ieri prima uscita dell'anno in stile abusivo.
E' stata anche una gita un pochino esplorativa, alla ricerca di una traccia suggerita dall'Indiano POlveroso:

"...se però qualche Abusivo ha voglia di fare un giro verso il Gerrei vi darei dei compitini per le vacanze.
Ci sarebbero da esplorare due passaggi che sembrano molto carini, di cui ho potuto vedere solo le estremità".


All'appuntamento io, Bruno e Antonello.
Siamo al Simbirizzi e affrettiamo la partenza prima che il vento cominci a far volare anche i sassi.
Si sale da Tasonis verso Serpeddi'.
Senza fermarci proseguiamo fino alle pendici del Monte Genis.
Il vento e' freddo e impietoso.



A me capita di infilarmi in un paio di pozzanghere e di venire quasi sommerso dal tifone di acqua e fango sollevato dal vento.
Finalmente troviamo un riparo dietro alcune roccette e ci fermiamo a fare due chiacchere e a prendere fiato da questa violenza pneumatica.




Raggiungiamo la strada asfaltata per Villasalto e presto la abbandoniamo per girare a sinistra e scendere verso Cuili Becciu.
La discesa non offre particolari spunti, ma appena si guada due volte il Riu Screra, il terreno si fa interessante e l'ambiente piu' gradevole.
Ci fermiamo di nuovo in un pianoro, questa volta completamente al riparo dal vento, ed e' una buona occasione di cazzeggio e fotografie.




Si riparte ma purtroppo, appena superati i ruderi di Cuili Becciu, la mulattiera si chiude in stretto single track, roccioso ed esposto: buono per andarci in bicicletta (o per chi ha la stoffa del martire dell'enduro), ma inadatto ad un pubblico abusivo.
Si torna indietro e si ripendono le sterratone che ci riportano verso la provinciale Dolianova-S. Nicolo' Gerrei.
A questo punto andiamo a vedere lo sbocco del percorso dall'altra parte. L'ambiente e' veramente piacevole e il percorso simpatico, ma, come c'era da aspettarsi, va a chiudersi in un single track a circa un chilometro dal punto che avevamo raggiunto dall'altra parte. Insomma, anche a noi toccano le sole estremita'.



Si torna sull'asfalto e cerchiamo di prendere una strada che ci permetta di salire verso Pranu Sanguini.
Purtroppo, delle due strade possibili, ne imbocco una che ad un certo punto e' chiusa da un cancello proprio quando il percorso inizia a farsi interessante (ma ora mi viene il dubbio che invece si potesse proseguire aprendo e chiudendo il cancello che personalmente non ho visto se fosse chiuso a chiave).
Siamo sulla via del ritorno e prendiamo un altro sterratone che riporta verso Cuili Becciu.
Le strade non saranno impestate di cacciatori, ma il bestiame costringe a procedere con prudenza.



Arriviamo ad un valico e ci fermiamo a vedere da un punto di vista insolito (ovest) il panorama verso Monte Genis, che poi andremo ad aggirare passando dal consueto itinerario di Sangassua.



Quando arriviamo a Burcei c'e' ancora abbastanza tempo per qualche divagazione e Bruno si propone di guidarci in discesa verso Burranca lungo l'itinerario della motocavalcata del Centauro.
A parte le discariche abusive (io non ne so nulla!) e' una piacevolissima variante per raggiungere Burcei evitando un lungo tratto d'asfalto.
A Burranca un te' fetente ("ben caldo e senza limone!"; naturalmente e' arrivato con limone, tiepiduccio e senza zucchero: secondo me era Estathe riscaldato), la compagnia di un cane molto coccolone, foto e saluti e poi a casa.



Giornata lunga e piacevole. Grazie a chi c'era.

Stefano
Abusivo


Scrive Antonello:

Abbiamo trovato subito il posto grazie al conte geografo Stefano Olla Lamarmora.
La mia impressione è che Giuseppe l'indiano ha visto solo le estremità perchè ci sono solo quelle.
Le ho ispezionate (rapidamente) a piedi di qua e di là del fiume: da una parte c'è un single track percorribile solo dopo aver segato dei rami grossini, su una roccia tagliente e in pendenza (pericoloso, c'è solo lo spazio per la ruota e basta sbilanciarsi per finire sul fiume 15 metri sotto), mentre dall'altra parte dopo un paio di guadi si finisce in una piccola radura, poi altro single track di rocce aguzze, difficile ma non pericoloso perchè accanto all'acqua.
Per quel che ho visto le due estremità muoiono nel fiume senza incontrarsi (salvo procedere nell'acqua).



Il posto però è bello: varrebbe la pena, per chi può, ispezionarlo in mountain bike (a spalla) o con 2 trial + corde...

Confermo, non andate a prendere il tè al Burranca: vi spennano e vi rifilano quelle che Totò chiamava "ciofeghe" :-(

Antonello


Scrive Bruno:

Uscita abusiva di venerdì 5 gennauo 2007.
(prima uscita dell'anno) Report By BrunoXT.

Appuntamento alle 10.00 con Stefano in via dei Passeri dal fornitore ufficiale di "Cocceddus Prenus" ribattezzati più appropriatamente da Stufano come:"Cibo per Astronauti".
Arrivo per primo ed in attesa del mio "Pard" entro nella bottega e chiedo due porzioni di cibo per astronauti. La signora al banco mi guarda e mi chiede: "E' amico di Stefano?". Sì.
Pare che il giro delle vendite di cotale pietanza sia aumentato in maniera esponenziale vista la crescente richiesta da parte di molteplici motociclisti.
Bene, Stefano arriva e mi dice che sarà della partita anche Antonangius che ritroveremo di li a poco al campetto del Simbirizzi. Due minuti di convenevoli al Simbi e poi via.
Da Mara su verso il Serpeddì.
Poco sotto alle antenne scendiamo a sinistra e tracciamo rotta verso Monte Genis.
Su Monte Genis, poco prima dell'asfalto, all'altezza delle "Rocce Rosse" (senza Blues) facciamo sosta più o meno al riparo dal freddo maestralino.
Mi riconforto con un sorsetto di "Coraggio Liquido" (Brandy).
Ripartiamo e prima di raggiungere Villa Salto scendiamo lungo una sterrata a sx. che ci porterà ad un cuile dopo aver guadato un paio di volte un rio.



Cuile deserto, niente capre, ne pecore, ne vacche ne pastori sardi.
Radura carina e pratica per ripararci dal vento, sbocconcellare qualcosa e dare la biada alle nostre cavalcature (vedansi foto).



Ripartiamo ma subito dopo il cuile l'Alt!
Non si passa, a meno di grandi futuri lavori da parte del gruppo Genieri- Polverosi.
Single-track nel fitto verde e scarpata sul sottostante rio. Dietrofront. Si va verso San Nicolò Gerrei (+ o -) Stefano docet!



Si fa ora di pranzo e ci accampiamo in una radura tra un paio di collinette vicino ad un piccolo podere.
I "Coccoeddus Prenus" ci saziano a dovere e dopo un po' di chiacchiere ci rimettiamo in marcia.
Si sale e dalla provinciale Dolia-San Nicolò scendiamo su di una sterrata a dx. che si rivela essere l'uscita della precedente che avevamo dovuto abbandonare.
Qui l'occhio viene gratificato da belle rocce, bella macchia e dall'ancor più bello ansare del rio.
Ma anche qui… non si avanza.




Circa 700 m. di impedimento per raggiungere il cuile di cui sopra.




Altro capovolgimento di fronte e via verso Monte Genis-Burcei.




Raggiungiamo Burcei e sostiamo per un veloce caffè al Pit-Stop.
Propongo ai compagni di merenda di scendere verso Burranca dalla gradevole sterrata in pineta (fatta durante la motocavalcata del Centauro).
Antonello non aveva la traccia sul GPS e Stefano non c'era ancora mai passato.
Ma come d'abitudine di noi bravi africani, si va a naso. Il GPS in versione fiuto ha funzionato benissimo.
Giunti a Burranca altra sosta per un Thè, che chiesto senza limone e bollente è stato ovviamente servito con limone e freddo. Una vera schifezza, quasi un'emetico…



Il bilancio della giornata che definirei "Sciocca" per il tempo un po' così, è stato senza meno positivo. Abbiamo inaugurato le uscite abusive del 2007 ottimamente.
Bel giro lungo ed in ottima compagnia di Stefano ed Antonello.
Grazie e alla prossima!

BRUNO BXT