Un GS 1200 sulla tagliafuoco? Nooo...
zona Pula - Santadi
05 novembre 2006
Partecipanti al giro :
Antonello e Gianluca
Stefan Everts si è ritirato.
Ricky Carmichael abbandona la moto per
dedicarsi alle corse in auto su asfalto (Nascar).
Io per il momento continuo
con le uscite fuoristrada...
Così pure Gianluca con la sua nuova cavalleria
pesante.
Un giro relativamente lungo quello di ieri, vista la giornata
corta, fatto con un buon ritmo: 130 km quasi tutti off. Cielo a pecorelle
all’inizio, poi a pecoroni, poi il sole, la sera di nuovo scuro.
Si inizia da Sarroch ad ora comoda (10:30) con sterrati e guadi secchi.
Prima sosta, il GS 1200 sta perdendo un borsellone posteriore e Gianluca ci
armeggia sopra,
io scopro un pezzo di fil di ferro conficcato sul posteriore
del Kappa, che per fortuna non è ancora bucato.
In un letto sabbioso
Gianluca si esibisce con passaggi in bello stile ad uso del fotografo (che
sarebbi io.
Saliamo verso punta Sebera ma giriamo prima, a sinistra per Is
Cannoneris, e scendiamo verso Domus de Maria.
Sterratoni e sterratini
(belli) sino a Chia.
Si prosegue a ovest lungo costa, un po di giri a vuoto di orientamento, poi
Gianluca trova l’imbocco di uno sterratino sfizioso che finisce a picco sul
mare.
Sono già le due, ora di mangiare qualcosa a Teulada, all’aperto in uno
tzillèri in piazza Repubblica. E via con la seconda parte.
Imbocchiamo il
percorso della recente motocavalcata del Porcino, ci sono ancora un po’ di
fettuccie arancio ktm: scorrevole ma non banale.
Raggiungiamo un solitario
sterratista su VOR, deviamo su Punta Sebera dove sostiamo, poi ridiscendiamo
a Is Cannoneris dove incontriamo un ragazzo con cui si chiacchera di enduro:
ha un TT 600 e ci parla di un gruppo, detto i polverosi, “dove c’è gente di
una certa età che si diverte a fare uscite.
C’è persino uno – ci dice – che
ha taroccato in modo incredibile un TT 350 con forcella racing, serbatoio
strano e di tutto di più”.
Io e Gianluca ci guardiamo in faccia e gli
diciamo che forse sappiamo chi è quel tipo :-DDD.
Il giovane, di cui non
ricordo il nome, conosce Mirko, l’amico di AleMura, e dice che uscirà a
Monte Paulis sabato prossimo purchè non ci sia troppo da spingere.
Riprendiamo la scorribanda e ci fermiamo davanti a due splendide
rocce-monoliti, illuminate da una luce strana: il cielo è coperto scuro
tranne che all’orizzonte, da dove arriva dritta la luce del tramonto.
Insomma, fin qui una bella e ordinaria gita escursionistica.
Ma all'improvviso Gianluca viene colto da un raptus di reminiscenze hard e
chiede: proviamo a vedere se passando per una tagliafuoco qui vicino
riusciamo a evitare l’asfalto?
Lo dice con disinvoltura, come se stesse
chiedendo “Lo prendi un caffè?”, per cui con altrettanta automatica
disinvoltuta gli rispondo: Tagliafuoco? Si certo, grazie! :-DDD
Andiamo via dallo sterrato e dall’ordinario per salire sino all’imbocco
della tagliafuoco: uno strapiombo pauroso.
Gianluca gira la testa e mi fa un
cenno interrogativo, io gli rispondo con una alzata di spalle: è il gesto
fatalistico tipico dei turisti in Ktm di fronte a certi giessisti impazziti
nostalgici dell’hard, che dimenticano di avere 225 kg sotto il culo.
Sta di
fatto che quei 225 kg scendono nello strapiombo!
La sorpresa è tale che non
faccio in tempo a fare foto (ce n’è solo una fatta dopo, con la tagliafuoco
sullo sfondo).
Scendo anch’io, è al limite dell’aderenza ma non è
pericolosa, poi si risale ancora più su e si ridiscende ancora.
E’ una bella
tagliafuoco, non le solite strisce marrò di polvere, qui c’è l’erba (anche
pietre infide) ed è divertente.
Le salite benchè molto ripide hanno quel
minimo grip che basta, il giessone tassellato scodazza ma sale.
Nel prato di
una valle tra questi saliscendi troviamo una scena insolita: un gruppo di
giovani, tra cui una bella mulatta, attendati con bambini, ci salutano
festosi come se ci stessero aspettando.
Per capire il tipo di compagnia
bisogna citare Dante. Avete presente la famosa terzina “Fatti non foste per
viver come bruti…”? Ecco, lasciate perdere tutto tranne la PRIMA PAROLA!
:-DDD.
Arrivati nel cucuzzolo seguente, Gianluca dice di aver sentito un
inconfondibile odore vicino a quella tenda, di certi ricordi studenteschi…
Sono sicuro che se quei tipi (appositamente isolati fuori dal mondo)
avessero visto passare delle vacche volanti le avrebbero salutate festosi e
per nulla stupiti, esattamente come hanno salutato noi.
Torniamo in parte indietro sulla tagliafuoco, poi deviamo e sbuchiamo sulla
stradina asfaltata.
Un altro tratto di sterratone e a un bivio Gianluca
chiede: vuoi il facile o il medio-difficile?
Tu hai la moto pesante, gli
dico, tu decidi.
Si va verso il medio difficile.
Niente di preoccupante,
vedo, ma parlo troppo presto: siamo all’imbrunire e entriamo dentro il
bosco, dove è già buio e col mio faro, che è omologato a norma CE come
"candelina di compleanno", non vedo quasi nulla.
Inizia una discesa molto
ripida con tornantini bui.
Primo tornante buio OK. Secondo tornante buio OK.
Terzo tornante buio Ok...azzo!
Ho messo l’anteriore in un qualche canale che
mi blocca la ruota, sono sbilanciato e volo faccia a terra!
Mi ritrovo col
casco sull’orlo della scarpata, a guardare il panorama.
Una botta al polso
all’atterraggio, ma anche una botta di fortuna perché in realtà non mi sono
fatto niente.
La moto ha il parafango anteriore flesso e abbassato di lato,
come la lingua di un cane esausto! La rimetto in piedi e torna a posto.
Rapido inventario, anche la moto sostanzialmente non ha nulla a parte graffi
plastici e la leva freno ruotata, ma non rotta (grazie al teflon da
idraulica sotto il braccialetto).
Più giù, anche Gianluca ha un problema: ha fatto un dritto ed è finito in
una cunetta tra i pietroni.
Alla fine della discesa si stende a riposare e
mi spiega cos'è successo.
E’ vittima di una trappola tecnologica della BMW.
Il suo GS 1200 pesa 25 chili meno del mio vecchio 1150, quindi va meglio in
fuoristrada, ma ha il servofreno elettrico (!) abbinato all’ABS, pericoloso
in off, che di fatto non è neppure disinseribile perché se lo fai passi da
una frenata esagerata a una frenata da bicicletta: alla BMW conoscono i loro
polli, sanno che 95 su 100 non fanno fuoristrada e se ne fottono dell’altro
5%.
Nella moto di Gianluca, a causa dei colpi nel brutto (che la sospensione
anteriore paralever non incassa), si è spostato il paramani, il quale ha
interferito con la leva freno.
La diagnosi elettronica, che decide tutto in
quella moto, anche quando puoi andare a pisciare, ha rilevato un “errore
freno“ disinserendo di colpo abs e servofreno.
Così è quasi inevitabile un
dritto alla prima curva (se poi la discesa è ripida...) perché ti ritrovi
praticamente senza freni.
Penso che Gianluca si sia preso una bella strizza,
ma forse aveva anche il pannolone griffato Bmw :-D.
Nello sterrato seguente
a mo' di guida turistica mi mostra un’altra discesa tagliafuoco dove il
Nonno una volta entrò in panico, ormai è stressato e col mal di schiena per
cui proseguiamo senza altri raptus...
Possiamo dire che la parte finale del giro è stata schizo-freni-ca.
Un
giessone che fa le tagliafuoco…
i figli delle stelle attendati che ci
salutano festosi…
il mio faro-candelina…
un servofreno in fuoristrada…
Una
strana e bella uscita da ricordare!
Antonello