Vi starete chiedendo il perchè di codesto titolo?
così ero dopo la prima curva!
Cominciamo dall'inizio!
In 6 ci siamo incontrati nei pressi di casa MauriMura, cosi lui non avrebbe
consumato troppa benzina, viste le dimensioni serbatoio!
subito dopo l'incontro, il mitico DRZ from USA in Nissardi, il mezzo più
avanzato tecnologicamente in tutta la Sardegna, con pezzi Americani Giapponesi
Africani, alimentato a Nucleare con riporto residui gassosi sull'impianto di
scissione molecolare..... non parte, fusibile bruciato...
...subito pronto all'azione, Danix apre lo zaino, toglie fuori un motore intero,
e lo sostituisce in 30".
Incontro a Villa con il resto della Cavalcata...
...ma non si trova Giampaolo, si stava preparando lo spuntino...
qualche chiacchiera, cambio di pannolini e catetere, e dopo 2 (due) ore si parte
(io avevo già fame)...
Dopo solo 10 min, bivio con sosta e foratura del capo incorporata!
Dopo aver buttato tre FAST, Giampi si è scocciato, e si è fatto portare un altra
moto!
All'incrocio con i motocarri, il gioiello della elettronica, quale la moto di
Nissardi, si smonta completamente, e a Giuse gli rimane solo lo sterzo in
mano.....tipo cartoneanimato!!!!!
Contemporaneamente un K si schianta su un canalone con il motociclista sotto
Da qui un po' di stradoni con tanta di quella polvere da far impallidire chi
vive nei deserti Africani.
Sosta a Castiadas per doccia sotto il rubinetto, e rinfrescata culinaria con
vino salsiccia e formaggi......io mi sono rovinato a vino perchè ero a stomaco
vuoto, ho dovuto poi svuotare il piatto del Carasau per "inciuppare" un
po'!...:-))
ne approfittiamo e facciamo velocemente benzina, la fila era abbastanza corta...
Ripartenza, con passaggi bellissimi tra spiagge e panorama mozzafiato
Nel passaggio dopo la spiaggia, in un punto un pochino difficile, ho notato
Domenico che si amputava un dito della mano ogni volta che dava una scalciata e
la moto non accendeva!
Questa pratica la esegue da quando aveva deciso di non comprare una moto col
"bottoncino"
Visto che stavo bloccando il passaggio mi hanno fatto andare via e in uno
spiazzo più avanti ho aspettato invano il loro arrivo!
Solo dopo molto mi hanno comunicato che tra Domenico e Maurimura in terra, in
quel punto si era creato in ingorgo tipo viale Marconi con tamponamento, con
scenario di strage e panico collettivo terminato con il suicidio di massa!
A causa di tutto ciò, Cittadini e Domenico sono arrivati a pranzo con un ora di
ritardo, appena in tempo per bloccare l'elicottero del soccorso psichiatria, che
si stava alzando in celo se pur con poche speranze di recupero...
Se l'anno scorso eravamo seduti in maniera disordinata, quest'anno avevamo la
postazione più strategica.
Infatti bloccavamo il passaggio dei camerieri nel tragitto cucina-frigo!
Per il passaggio ogni volta dovevano pagare un pegno variabile, che andava dalla
birra fresca al vino o ai dolcetti sardi.
E proprio questa strategia che ci ha rovinato l'ultimo neurone in corpo ancora
sano.....
Infatti a fine pranzo, nel nostro tavolo, il risultato è stato di 5 birre, 2
litri di vino e svariati bicchieri di mirto, fileferru e limonello!
Da citare la eccellente prestazione del Nissardi, che, nominando le famose gesta
di "ziu...bho" non ricordo, urlava a tutto spiano "a fondinuuuu" e si faceva
fuori interi bicchieri di birra da solo, senza che nessuno lo seguisse o
tantomeno lo ascoltasse, lo giuro!
Dopo il pranzo, il delirio totale si è preso possesso delle nostre menti!
Danix inconsciamente propone il rientro da MontePaulis.
Giuse Nissa, accetta contro voglia per il ritardo ancestrale già accumulato, ma
subito dopo accetta,rincuorato dal fatto che calcolando i tempi, la moglie aveva
gia firmato le pratiche di separazione dall'avvocato!
Dalla ressa salta fuori anche una proposta di passare da Minniminni...
Partiamo, e all'inizio della sterrata, i primi sintomi di tasso alcolico
vistosamente fuori dalle norme sanitarie e legali...
Il primo ad accorgersi di tutto è stato Caredda, che coscientemente è stato
l'unico a capire che in quelle condizioni al massimo potevamo camminare con una
sedia a rotelle.
Ci avvisa del pericolo e se ne va via da solo su asfalto.
Non si avranno mai più notizie di lui.....
MauriMura inizia una escalascion di lamentele senza senso.
Camminando a 5 km/h si ferma e mi dice urlando: sento l'avantreno strano, e
guarda insistentemente la gomma anteriore che non aveva nulla.
Gli si slega il marsupio dalla moto e si ferma imprecando e lamentandosi del
grave danno subito, valutabile in 10 centesimi, cioè niente!
Daniele, invece ha percorso tutto il tratto ad una velocità folle, mai vista
tanta tecnica e sprezzo del pericolo.
è partito avanti, e quando lo abbiamo raggiunto alla casa di pietre, lui aveva
gia fatto in tempo a cambiare il pistone che ha grippato!
Ma la cosa più inquietante è che Cittadini, gli è stato dietro con svariati
accenni di sorpasso e lamentele per eccessiva lentezza su alcuni
tratti........potere dell'alcol!
Chi proprio ha toccato il fondo (in senso buono) è il mitico Nissardi.
Era dietro di me, io andavo ad una lentezza sconvolgente, e nonostante ciò lo
seminavo.
Ma la questione incomprensibile è che ogni volta che ci fermavamo, urlava dalla
felicità per la soddisfazione che aveva nell'esecuzione della propria guida, mai
stata cosi veloce e perfetta!
Ho pensato che la birra gli avesse teletrasportato il cervello, e il delirio gli
stesse facendo vivere una gara del campionato SupercrossAMA, come se fosse nella
testa di Stanton...
Poi usava termini utilizzati solo dai tecnici EnterPrice, tipo :vediamo quale è
l'elastico non motuoso...
Io, dopo svariati calcoli e deduzioni pratiche, all'arrivo dell'asfalto, sono
giunto a conclusione che la seconda marcia si metteva sollevando la leva del
cambio.
Nonostante tutto rischiavo la vita ad ogni curva.
Il solo pensiero di sollevarmi in piedi sulle pedane, mi provocava sintomi da
vomito e miraggi indefiniti, simili a quelli provocati da astensione da eroina!
Arrivati al bar, tutti un caffè doppio e una flebo di Pleid...
Rifarei tutto anche domani mattina...
Report
Report di Daniele:
report Motocavalcata del Sud-Est 2006
dal punto di vista della "scopa delle scope"
(tanto oggi non riesco a dormire...)
1^ parte
Arriviamo a Villasimius che già stanno arrostendo il vitello in
piazza... sono le 9 meno 20, c'è già un bel pò di gente, saluti qui e
la, qualche chiacchiera con vecchi compagni di uscita, arriva altra
gente, si sentono accenti continentali, c'è il noto gruppo dei tedeschi,
ci sono gli ispettori della FMI... ma quanti siamo? abbiamo dei dati
ufficiali? ovviamente al totale dobbiamo aggiungere qualcuno che si è
imboscato... alla partenza le solite cose... i primi partono come razzi,
altri si accodano diligentemente, alcuni hanno i problemi più stupidi
possibili e non partono... c'è chi scalcia moto con la benzina chiusa,
c'è chi non trova le chiavi della moto, c'è chi sarebbe meglio che non
partisse... alla fine partono tutti e dopo pochi km ci si trova davanti
quelli alle prime armi... questa volta ci è toccato un hondino 230cc in
jeans, scarpe da tennis e vistose protezioni alle ginocchia, credo sulla
40ina, andava più piano del piano... arrivati all'asfalto Sergio gli
dice "tu no eh? guarda che ti fai male, ti conviene aspettarci
all'agriturismo"... risposta "ma adesso non c'è il pezzo facile?" ...
Sergio: "il pezzo facile è quello che abbiamo appena fatto..." ... ok,
ci siamo liberati di uno non gestibile, ma ora arrivano i primi problemi
meccanici... c'è un veneto con lo spillo del carburatore otturato da
depositi di benzina ed allora mi chiedono un martello per pestare il
carbu... martello? certo che ce l'ho! ho un lucchettone che funge anche
da martello... lasciamo indietro il gruppo dei veneti anche perchè c'è
uno che conosce la strada, intanto io e Sergio ci mettiamo ad inseguire
il gruppo e troviamo il Presidente con la gomma bucata che non vuole
saperne di gonfiarsi con il fast... risultato abbiamo fatto fuori 3 fast
senza risultato, però il Presidente ha un asso nella manica: ha un
muletto a disposizione, si tratta di un k400 in sostituzione del suo
520... intanto i veneti ci hanno superato, ma poi li ritroviamo
incasinati sui tornanti di Minniminni, e c'è anche un altro gruppo in
difficoltà, uno di loro ha un Transalp con gomme stradaline... con un pò
di pazienza e qualche caduta arrivano tutti in cima e poi discesa
tranquilla fino a Gutturu Frascu... e qui trovo un altro hondino 230cc,
questo però è vestito racing top di gamma, ma la guida è alquanto
insicura e soprattutto lenta! ogni tanto lo supero per sfogarmi, poi
arrivati a Monte Paulis all'incrocio con la mulattiera dei motocarri
troviamo uno dei nostri, Giuseppe, che ha problemi con il fissaggio
della marmitta... a dir la verità, Giuseppe ha iniziato dalla mattina
presto con la rottura del fusibile del suo DRZ... tra lo stupore
generale arriva Vittorio Serra in bici, materializzatosi tipo folletto,
e sistema la marmitta del DRZ di Giuseppe... intanto mi sono perso il
giro di Monte Arbu, canaloni, Sedda de Marongiu etc ... arrivano i primi
"indemoniati", dietro a loro c'è un gruppo con Alessandro Mura, poi
arrivano altri gruppetti in uno dei quali c'è Alessandro Caredda al
quale faccio cenno di fermarsi perchè ai motocarri non voleva andare, ma
lui infogatissimo nemmeno mi vede... arriva Antonello Angius e si ferma
per fare il tratto soft, poi arrivano i due Maurizi Mura e Cittadini che
hanno avuto qualche problema, vanno anche loro ai motocarri con
Giuseppe... passa anche Domenico al quale viene indicato di andare
dritto (lui avrebbe preferito il soft)... decido di "scopare" i
motocarri, con me c'è vice-scopa un tedesco simpaticissimo...
percorriamo qualche centinaio di metri e troviamo uno che ha i crampi
alle braccia, mi improvviso fisioterapista e gli stiro le braccia, però
ha le maniche del giubbotto troppo strette perciò le tagliamo lungo la
cucitura con un coltello :-))) ... più avanti avrà altri attacchi di
crampi, ma riuscirà cmq a finire la mulattiera... più avanti troviamo
Domenico che "frastima" contro chi gli ha indicato di andare dritto...
ecco, qui c'è qualcosa da migliorare come organizzazione... chi da
indicazioni come può capire chi vuole fare soft e chi hard? ci penseremo
;-) ... lungo i motocarri troviamo anche altri che si sono un pò
spompati, come ad esempio Riccardone... arriviamo a Castiadas, al
carcere, e facciamo un buon spuntino a base di formaggio, salsiccia,
pani carrasau e vino nero! i polverosi ci sono tutti, sani e salvi, in
particolare AleCaredda che si è infogato come non mai e che è contento
di aver fatto i motocarri :-) Ci sono diverse moto che hanno bucato...
sinceramente non ricordo una motocavalcata del sud-est con così tante
bucature, o ricordo male?
segue...
2^ parte
... si riparte dopo lo "smurzo" alle carceri di Castiadas... Sergio
guida il gruppo dei soft, io sono in coda... non ricordo tanto del
percorso, facciamo un po' di asfalto e poi sterratoni, l'andatura è
allegra, poi ci sono dei passaggi non semplicissimi... arriviamo ad un
guado, quelli che passano sembra che stiano guadando sabbie mobili da
quanto affondano, la maggiorparte finiscono con i piedi a mollo,
AntonAngius passa bene, uno con k525 dice che non tocca con i piedi e
quindi torna indietro e fa il giro per evitare il guado... essendo scopa
delle scope io passo per ultimo, e lo faccio volando sull'acqua in
monoruota, ma ovviamente nessuno mi vede... ma non c'è tempo per i
trionfalismi perchè dopo qualche secondo siamo in pietraia sull'argine
in secca del Rio Piccocca e un hondino 230cc si spegne e ha la batteria
a terra... Sergio è già in asfalto e da una 50ina di metri mi grida
"sono passati tutti?"... rispondo "si, però mandami qualcuno per
spingere una moto"... e Sergio mi risponde "sono passati tutti?"...
torno a dire "si, però mandami qualcuno per spingere una moto"...
passiamo cosi' almeno 5 minuti, poi qualcuno che ci sente meglio di
Sergio viene ad aiutarci a tirare fuori l'hondino dal greto del fiume in
secca per portarlo in asfalto... si prosegue alternando asfalto a
sterratoni, Mibelli su quad ha problemi, poi no, poi si perchè ha
bucato, ma può cavarsela da solo, si continua verso Capo Ferrato finchè
troviamo un gruppo di ragazzi che stanno riparando una gomma posteriore
bucata da un chiodo... come cavalletto usano una sedia trovata a bordo
strada, e cercano di riparare la camera con pezzette da bici... con me
rimane Sergio, ma non Sergio Puddu, bensì un altro Sergio di Villasimius
che anche lui fa la scopa, probabilmente ha qualche anno più di me, è un
ex swm-ista e calza stivali d'epoca, di quelli interamente di
pelle con 6 fibie... i ragazzi rimontano la gomma a tempo di record,
peccato che la camera avesse un altro buco!!! smontano aggiustano e
rimontano, però la gomma si gonfia solo sino a 0,6 ... ripartiamo,
purtroppo dobbiamo tagliare parte del percorso, ritorniamo in asfalto e
i ragazzi si fermano per decidere che fare... ma fare che cosa??? ci
dicono che loro non vanno al ristorante e che vanno a mangiare da
un'altra parte, chissà se almeno hanno pagato la quota di iscrizione...
credo che l'anno prox sarà bene utilizzare gli adesivi come nel 2004
(l'anno scorso che avevate fatto?) ... sono le 3 meno 20 e con Sergio2
decidiamo di tagliare il percorso e di andare direttamente al
ristorante, tanto dietro al gruppo ci sono altre scope e noi siamo in
ritardo mostruoso per poter fare tutto il giro... in ogni caso avevo già
in animo di saltare l'ultimo pezzo per cercare di arrivare fra i primi
per "prenotare" i posti a tavola per gli altri polverosi... pian piano
arrivano anche gli altri e si mangia e soprattutto si beve, il vino non
mi piace, sa di sapone, perciò mi do alla birra ichnusa che estorco
ripetutamente alle cameriere che chiedono di passare alle mie spalle per
andare verso il frigorifero... mentre si mangia carne di pecora, maiale
e capra già si pensa al vitello che cuoce in piazza... vitello? carne?
mangiare? bere? ma lassa perdi!!! se non torno a casa con le braccia
stanche è come se non avessi fatto nulla, del resto ho fatto mezza
cavalcata e finora non mi sono divertito un granchè, rischio di tornare
a casa triste e nervoso... perciò propongo al gruppo di rinunciare al
vitello e rientrare facendo il primo pezzo della motocavalcata
(Minniminni - Gutturu Frascu - Monte Arbu - Arcu de s'Olioni) per poi
scendere a Geremeas, Giuseppe è il primo ad aderire visto aveva dovuto
rinunciare al giro di Monte Paulis... gli altri, a parte AntonAngius che
rinuncia in partenza, accettano con la condizione di saltare Minniminni,
perciò dopo saluti e baci si riparte per Castiadas, poi sterratone verso
Gutturu Frascu e finalmente Monte Paulis dove ho sfogato quasi tutta la
mia voglia di enduro repressa nonchè i cosidetti fumi dell'alcol...
arrivati al bar di Geremeas il barista ha pensato che fossimo
impazziti... caffè, tè, gelato... niente alcolici??? secondo me ha
pensato che ci fossimo ammalati o convertiti a qualche religione
anti-alcolista... ad un certo punto ho avuto anche la tentazione di
ordinare una birra, ma ho desistito... no problem, tanto sabato prox
saremo nuovamente li a bere birra poretti ;-) mentre rientro a casa
penso alle bistecche di vitellone arrostito in piazza, alla sacca-zaino
dell'MC Villasimius che non ho preso e all'estrazione del premio che
ogni anno mi perdo regolarmente...
Report di Giuseppe:
Il vero Polveroso viene fuori alla distanza!
Prima di tutto voglio ringraziare Giampaolo, Sergio e tutti i consoci del
motoclub Villasimius per la squisita ospitalità e l'ottima organizzazione
della manifestazione. Non voglio dire perfetta, perchè la perfezione non
esiste, e poi i piccoli imprevisti sono il sale dell'enduro. Bello il
percorso, bella la compagnia, imponente ed impeccabile lo spiegamento di
forze della protezione civile a tutte le deviazioni ed incroci su asfalto,
molto piacevole il pranzo agropastorale, ottimo ed abbondante e condito da
buona musica assortita e balli sardi dei camerieri-pastori-ballerini. E non
siamo andati ad assaggiare la vitella intera arrostita in piazza per la
merenda, sarebbe stato veramente troppo e poi avevamo di meglio da fare
;-). Peggio per chi non c'era, zii regolaristi d'epoca (almeno l'hai vinta
la coppa?), ballerini di flamenco, raccoglitori di ortiche, etc, etc.. Non
sono mancati intoppi e problemini, guasti meccanici, cadute, smarrimenti ma
a tutto si è messa una pezza grazie anche alla buona vecchia solidarietà
dell'endurista. La frecciatura del percorso si è rivelata un po' carente
in qualche punto, forse alcuni segnali non erano ben visibili, o qualcuno
li ha fatti sparire, ma grazie anche al simpaticissimo trialista belga
Louis, che si è improvvisato guida dei ritardatari, non ci siamo persi
niente. Il nostro gruppetto di Polverosi si è comportato dignitosamente
nelle retrovie del gruppo hard, ci siamo dati una mano nel momento del
bisogno e, anche se in qualche tratto i casi della vita ci hanno diviso, ci
siamo felicemente ritrovati tutti al pranzo. Vi darò i particolari nelle
prossime puntate. Per concludere secondo voi, alle 17.30,alla fine del
pranzo ottimo ed abbondante, dopo 100 e passa Km di fuoristrada, lo
zoccolo duro dei Polverosi presenti poteva forse unirsi ai locali ed ai
Crucchi e trasferirsi in piazza per mangiare la vitella e proseguire la
baldoria??? Poteva forse tornare verso casa ad andatura lenta con la pancia
piena ed i muscoli stanchi, come gli assatanati, che si sono ingarellati
per tutto il giorno alla testa del giro ed alla fine erano belli e
cotti???? Poteva forse semplicemente sdraiarsi sul prato del ristorante e
fare un pisolino ristoratore prima di prendere qualsiasi decisione ?????
Giammai!!!!! Dopo rapida consultazione il Nonno, l'Indiano, MuraMau,
AleMura, Citizen ed AleOink si sono rivestiti e ,prese le moto, sono
tornati prima a Villasimius a fare il pieno e poi a Castiadas, da dove si
sono lanciati in un libidinoso rientro Polveroso via arcu Gutturu Frascu,
M. Paulis, Sfinge, Nuraghe e Geremeas (a onor del vero Danix voleva rifare
anche Minniminni, ma ci è sembrato un po' eccessivo :-)))).
Partenza
Dopo una vigilia di preparativi e messaggini ci troviamo alle 8 puntualissimi a
Flumini con Citizen, Danix, MuraMau, AleMura e AleOink (i polverosi dovrebbero
avere nomi più originali, abbiamo 2 Maurizi, 2 Mura, 2 Alessandri, e pitticcu
su casinu, sembra un gioco della settimana enigmistica :-))). Rapidi saluti e si
parte, o meglio parte solo Citizen perchè il mio DRZ è morto e faccio appena in
tempo a stoppare gli altri sbracciandomi. E' il mio battesimo del fusibile
bruciato, un difetto classico del DRZ. Io ne ho solo 3 di scorta, Danix e Ale,
più scafati, una cartucciera ciascuno. Tempo 30 secondi ed è tutto a posto,
molto più rapido che mettere in moto una XR 650 che ha le sue cose :-). Il
Nonno, che ha il GPS, prende la testa del gruppo e lo guida ad imboccare la
superstrada che torna verso Quartucciu, mentre io gli faccio ciao ciao con la
manina dal lato giusto del guard rail. Meno male che alla Cavalcata farà la
scopa :-DDD. Poco dopo mi riprendono ed a Geremeas raggiungiamo Citizen che ha
proseguito con il suo passo flemmatico senza accorgersi di niente. All'ingresso
di Villa facciamo il pieno: io che ho una moto ipertecnologica, vero gioiello
della meccanica moderna con preparazione di Mattakazzu, rabbocco con la speciale
benzina a 180 ottani con autografo di Schumacher portata da casa, gli altri la
fanno al distributore, Ale Mura piscia direttamente nel serbatoio, tanto la
vecchia baldracca si beve qualunque cosa :-)). A Villa si fa salotto per 3 ore e
si salutano tanti vecchi amici, mentre la vitella comincia a scaldarsi. Oltre a
quelli locali c'è anche qualche altro Polveroso sparso: Antonello, che farà il
giro soft, Nicola, Alberto Valtellino e Moccimiliano, che guida un manipolo di
Easy Hondinisti a noleggio. Finalmente si parte. Danix ha il ruolo ufficiale di
scopa dei lenti, che gli permetterà di guardare tranquillamente il DVD omaggio
sul Marocco durante la guida sul lettore del suo GPS :-))). Noialtri facciamo il
solito patto di solidarietà: stiamo vicini e aiutiamoci nei casini, uno per
tutti, tutti per uno, tanto lo sappiamo che qualche Caino su XR ci sarà sempre
:-))). Il buon Caredda anticipa che farà qualche variante soft per non stancarsi
troppo, verrà smentito dai fatti :-))). Non appena tocchiamo lo sterrato capiamo
subito quali saranno i protagonisti della giornata: la polvere e gli imbecilli.
La prima si infila dappertutto, rende i nasi gialli e impedisce di vedere le
pietre. Se si potesse viaggiare regolarmente incolonnati, lasciando una ventina
di metri da chi ti precede, andrebbe molto meglio, sia dal punto di vista della
visibilità del fondo, che della silicosi. Ma qui entrano in gioco gli imbecilli,
che, non appena vedono un spazio superiore ai 3 metri davanti, ti superano
infilandosi dove capita e dove non si deve. Finché lo fanno quelli veramente
veloci, gli assatanati che hanno fatto tutta la cavalcata ingarellati in testa
al gruppo, non c'è problema, capita una volta e poi non li vedi più. Il guaio è
quando lo fanno quelli lenti, che magari ti superano, non riescono a riprendere
quello ancora più avanti e ti fanno beccare polvere e pietre per chilometri,
scodinzolando con il culo sulla sella e facendo da tappo. Comunque ci divertiamo
lo stesso. Si va avanti per sterrate facili, a tutti gli incroci con l'asfalto
c'è un impeccabile servizio dei ragazzi della protezione civile in tenuta gialla
che blocca il traffico esterno. Al primo ricompattamento il Presidente fora e si
ciuccia inutilmente 3 bombolette di Fast, tra cui la mia, speriamo di non averne
bisogno più avanti. Come tutti i Presidenti ed i pezzi grossi :-))) Giampaolo ha
la scorta, in questo caso un K 400, e si prosegue. Cominciano la salita verso
Minniminni e le prime difficoltà per i meno preparati. Quelli bravi sono ormai
passati, comincio a fare qualche sorpasso di gente molto lenta o piantata nei
tornanti e riesco a crearmi una nicchia senza nessuno davanti che mi riempia di
polvere. In cima ci ricompattiamo e ritrovo tutti i moschettieri polverosi.
Facciamo tutti la variante hard del single track in discesa, compreso Ale Oink,
non si capisce se volontariamente o meno. Non ci sono particolari difficoltà e
sono tutti contenti perchè è un tratto delizioso e sopratutto non c'è polvere e
nessuno si azzarda a superare. Arrivati ad Arcu Gutturu Frascu parto per M.
Paulis in coda al nostro gruppetto. Lascio andare i pochi assatanati
ritardatari, supero qualche fermone e riesco a crearmi di nuovo una nicchia
senza polvere dove procedo rilassato ad andatura tranquilla fino in cima. Poco
dopo lo scollinamento sento un brutto rumore di ferraglia e mi fermo di lato
sullo stradone con le whoops.
....segue
Guerra e pace
Scendo e controllo a vista la moto che sembra perfettamente integra nella
sua statuaria bellezza a stelle e strisce. Non ho lasciato la sella in
mezzo alla strada, come quel tizio con il Ktm qualche Km prima, e neppure
il pignone, come un altro collega che avrei incrociato più avanti in un
single track mentre lo cercava con lo sguardo attento di un raccoglitore di
funghi fuori stagione. Nel dubbio comunque torno indietro a piedi e capisco
tutto quando vedo in lontananza la staffa inox che reggeva il silenziatore,
una frazione di secondo prima che un bastardo su Ktm ci passi sopra
annodandola tutta. Dopo qualche altra ricerca fortunosa recupero il
bullone, la rondella, lo spessore in alluminio, i due pezzi di gomma e,
dulcis in fundu, il dadino, non manca niente. Devo ammettere che nella mia
frettolosa verifica del serraggio della bulloneria principale dei giorni
scorsi avevo trascurato questo particolare. Ritorno alla moto con il mio
piccolo tesoro e vengo affiancato dalla scopa medica crucca, che mi guarda
con un sorriso serafico. Gli spiego rapidamente il problema e lo informo
che non ho bisogno di aiuto, grazie. Lui continua a sorridere impassibile
dietro la barbona rossiccia, senza mostrare di avere capito una sola parola
di quanto ho detto, e si mette a parlare al telefonino in ostrogoto
arcaico. Mi viene in mente la vecchia barzelletta dell'incidente e del
tedesco che dice: "pofera pestia tu non tofere soffriren!" Mi scappa da
ridere e spero nel caso di non dovere essere soccorso da lui. Visto che
siamo 200 m prima dell'incrocio con i motocarri mi sposto fino a lì, così
potrò rimontare il tutto in compagnia e riagganciare il gruppo che ormai
è scomparso all'orizzonte. Trovo Giampaolo, Danix, un endurista nordico
pelato e non più giovanissimo che si regola la forcella e qualcun altro
dell'organizzazione e si fa cricca. Con il solito trucco che i miei
attrezzi sono in fondo al borsello strapieno, scrocco ancora una volta a
Danix le chiavi occorrenti. Se la bevono sempre, in realtà nel borsello
c'è solo un palloncino gonfiato a elio per alleggerire il retrotreno
:-))). Mancherebbe, per maggiore comodità del lavoro, una brugoletta
tradizionale da 5. In quel momento, come è sua abitudine fare, spunta dal
nulla, come il genio della lampada, in sella alla sua MTB di carbonio e con
la brugoletta stretta tra i denti, il mio vecchio compagno di surf
Vittorio Serra, famoso
dentistaciclistasurfistadeltaplanistaenduristaesploratoresportestremista
e quant'altro di Sinnai. Io, senza alcuna difficoltà, simulo di essere
totalmente impedito nei lavori meccanici e il buon Vittorio mi manda a
giocare e in pochi istanti raddrizza la staffa e mi rimonta tutto come Dio
comanda. Nel frattempo, terminato il giro delle Sfinge, Nuraghe e M.
Paulis, cominciano a passare verso i Motocarri nell'ordine: il gruppo degli
assatanati, il Caino sull'XR e perfino il buon Caredda, che manca ancora
una volta la svolta per il percorso soft. Passano tutti, ma proprio tutti,
tranne i Maurizi, che, da bravi ragazzi, si sono accorti della mia
scomparsa e mi hanno atteso invano lungo strada. Quando finalmente arrivano
scendiamo dai Motocarri anche noi, siamo buoni ultimi. Quasi subito
troviamo Domenico piantato in mezzo alla strada e scoppiato per il caldo,
che non riesce a riavviare la moto dopo una caduta. Io non lo conoscevo
ancora, se ho ben capito è un neopolveroso, ma mi sono perso la sua
presentazione o deve ancora farla? Comunque, siccome noi siamo dei
bravissimi ragazzi gli diamo conforto morale e materiale: "ma perchè non
ti sei comprato una moto seria con il bottoncino? Solo un pirla come
quell'altro nostro ex amico può pensare di andare in montagna con una XR
650! Etc., etc. :-)))) Dopo un centinaio di inutili scalciate sulla
pedivella lo aiutiamo ad alleggerirsi dell'abbigliamento troppo pesante e a
spostare l'infamona un po' più giù, in un punto più stabile e
ombreggiato. Qui, con calma e qualche minaccia: "Se non parti ti lasciamo
qui per l'eternità a fare compagnia ai motocarri!!!" riusciamo a riavviare
la bastarda. Nel frattempo MuraMau se l'è squagliata alla chetichella e io
e Citizen lo seguiamo, tanto se il buon Domenico avesse altri problemi c'è
sempre il tedesco con la croce rossa sul petto che potrà mettere fine alle
sue sofferenze :-DDD. I Motocarri sono sempre belli, i Maurizi, che non li
avevano mai fatti li apprezzano, e devo dire che non mi sono sembrati
particolarmente peggiorati. I 2 famigerati canaloni pericolosi non ho
capito dove erano, saranno stati ruspati o erano tutte balle inventate dai
Polverosi anziani per spaventarci? :-))). Arrivati giù ci affrettiamo a
raggiungere il gruppone al rifornimento di Castiadas dove rabbocchiamo
benza, binu nieddu, salsiccia, pecorino e carasau in buona compagnia. Dopo
un'altra ora di salotto si riparte verso Nord. Poco dopo MuraMau buca
l'anteriore. Per fortuna la bomboletta di Citizen, l'unica rimasta nel
nostro terzetto, visto che tutti gli altri sono scomparsi all'orizzonte,
funziona e riusciamo a ripartire. Si alternano sterratine facili e qualche
single track carino, in uno dei quali incrocio il cercatore di
funghi-pignoni. Quando arriviamo nel tratto che facciamo di solito in senso
opposto uscendo dalla Buddui, mi trovo davanti il Transalp con gomme
stradaline che procede lentissimo e non si lascia superare, nel guadino
asciutto e facilissimo c'è gente incasinatissima, c'è anche il quad e sul
ponte c'è Sergio, guida del gruppo soft, che ci aspetta.
AAAAAAARRRGGHHHHHHHH!!!!! Mi rendo conto con raccapriccio che siamo gli
ultimi degli ultimi, la peggiore feccia dell'enduro, e sopratutto abbiamo
perso ogni contatto con il gruppo del percorso hard. Mentre nel guadino,
che mia figlia di 7 anni farebbe in monoruota con la sua microbiciclettina,
si combattono improbabili battaglie con le sabbie mobili, cerco di farmi
spiegare da Sergio come raggiungere l'altro gruppo. La cosa non è affatto
semplice, ma per fortuna spunta fuori Louis, un trialista belga che vive in
zona, e con forte accento straniero dice: "Io conosco la strada, ma vado
piano!" Al gruppo superstite non gliene frega niente della velocità, Louis
viene eletto per acclamazione nuova guida e si riparte. Io, tanto per non
sbagliare, mi incollo al nuovo capo e me lo studio. Guida una motina da
trial con gommine da trial e il portapacchi carico di bottigliette di
Gatorade. Solleva pochissima polvere, grazie anche ad una guida precisa e
pulita, ed effettivamente conosce perfettamente la strada. Louis mi ispira
simpatia. In mezzo a tanti elegantoni, scarsi, ma vestiti "top di gamma",
come lo scrivente, ha un abbigliamento un po' sui generis, con un vecchio
giubbottino trapuntato verde, da gentiluomo di campagna, che tiene aperto
per il caldo. La simpatia aumenta. Lungo strada perdiamo un po' di tempo
perchè un gruppetto di coda va dritto ad un bivio e ci tocca ad
aspettarlo. Louis ci da qualche sacrosanta raccomandazione per evitare che
la cosa si ripeta, ma nessuno lo ascolta o la mette in pratica, siamo un
gruppo di veri cialtroni :-))). Si va avanti per un bel po' per sterratine.
Purtroppo uno dei cialtroni ha mangiato la foglia e si è incastrato tra me
e Louis, io ricomincio a mangiare la polvere. Passiamo un guadino corto
corto, ma abbastanza profondo e insidioso per il fondo sabbioso. Qualcuno
si bagna i piedini, qualcuno il culo :-))). Si fa un lungo tratto su
asfalto, Louis ignora delle frecce blu sulla destra, sicuramente saprà il
fatto suo. Incrociamo un gruppone di assatanati che si sono evidentemente
persi, fanno inversione e si accodano mogi mogi dietro a Louis, che
guadagna un sacco di punti e mi è sempre più simpatico. Poco dopo
arriviamo sul mare a Capo Ferrato. Louis ferma il gruppo e con la sua
vocina da cartone animato avvisa: "A destra fazile, dritti con me
diffizile, uno rezta qui per avvisare gli altri!" Ovviamente sono parole al
vento. Io cerco di mantenere il contatto visivo con Louis, che finalmente
si alza in piedi sulle pedane e ci guida nel tratto della cavalcata che
sarà sicuramente il più bello, e forse anche il più impegnativo, ma
niente di trascendentale. Ci tuffiamo giù da un discesone con terrificante
rampa finale da cui si atterra sulla spiaggia. Poi si deve attraversare un
fossato in diagonale ed arrampicarsi su una serie di gobbe e rocce. Louis
danza sulle gobbe senza alzare un granello di sabbia, sembra conoscere ogni
singola pietra del percorso, praticamente sta a Capo Ferrato come lo Zio a
m. Paulis :-DDD. Purtroppo nell'attraversamento del fossato mi schianto in
un canalone e rotolo indietro lasciando la moto a testa in giù, il tutto
davanti ad un folto pubblico internazionale che attende il suo turno,
pitticca sa figur'e merda! :-))). Un gentile ragazzone tedesco mi aiuta a
raddrizzare la moto e mi comunica a gesti che purtroppo da quel punto non
riuscirò a ripartire, dovrò tornare al via e riprendere la rincorsa per
un secondo tentativo, che per fortuna va meglio. Proseguo su per la
mulattiera, abbastanza impegnativa, e intravedo dietro di me Citizen e Ale
Oink che attendono il loro turno al canalone. Al primo scollinamento si
ricompatta il gruppo, Louis prosegue e ci da appuntamento all'asfalto, noi
aspettiamo i 2 ritardatari. Arriva solo Citizen e dopo un po', visto che
Caredda non si vede proseguiamo pensando che sia tornato indietro. C'è
ancora mulattiera, con qualche tratto tosto su roccia ed un panorama
mozzafiato a picco sul mare. Dopo l'ultima rampa mi accorgo che Citizen è
scomparso di nuovo e mi fermo ad aspettarlo con AleMura, mentre gli altri
proseguono. Dopo un quarto d'ora ricompare a sorpresa il Caredda, che si
arrampica con passo regolare e prosegue e dopo qualche minuto anche
Citizen, un po' in crisi di ossigeno, a cui do una spintarella per fare la
rampetta di roccia. L'infingardo con l'XR ci guarda stando seduto su una
roccia senza muovere un dito. Finalmente arriviamo all'asfalto e ritroviamo
gli altri, siamo di nuovo ultimissimi, dietro di noi c'è solo la scopa
medica terminatrice, con il suo sorriso serafico, io mi tocco e proseguiamo
:-))). Si fa un bel tratto di asfalto in zona di costa Rei e poi a destra
per un'altra variante sterrata, prima facile e poi più impegnativa. Si fa
una salitella e poi c'è un fosso ed una salita più tosta con vari
colleghi in difficoltà. Ale Mura li schiva e sale ed io lo seguo. Arrivati
in cima mi volto, vedo che non c'è più nessuno e mi fermo, il Caino
scompare all'orizzonte, lo rivedremo solo al pranzo. Spengo la moto, mi
tolgo il casco e mi do alla contemplazione bucolica, dietro non si sente e
non si vede nessuno. Quando sto iniziando a mettere radici finalmente
compare MuraMau che mi racconta di essersi schiantato sul povero Domenico,
che era uno di quelli piantati nella salita. Non posso che approvare il suo
gesto, è sicuramente meglio che sia una moto amica a porre fine alle tue
sofferenze, piuttosto che un medico crucco dal sorriso beffardo e dalla
parlata incomprensibile :-)))). Dopo un'altra mezzora, visto che dietro
continua a non sentirsi nulla, decidiamo che, se qualcuno è sopravvissuto
alla salita ed alla croce rossa, sicuramente è tornato indietro su asfalto
e proseguiamo in coppia concludendo il giro in bellezza sulle deliziose
mulattierine di Punta Molentis. Finalmente raggiungiamo tutti gli altri al
ristorante e, superate le ultime preoccupazioni con l'arrivo di Citizen,
Ale Oink e Domenico, sani e salvi, possiamo mangiare in allegria
raccontandoci le nostre disavventure. La degna conclusione della giornata
polverosa con la postcavalcata digestiva ve la ho già raccontata nella
prima puntata, voglio solo fare alcune precisazioni conclusive per
replicare alle falsità e maldicenze messe in giro da un ex amico,
evidentemente invidioso nei confronti dei fortunati possessori di moto
serie, dotate di bottoncino magico :-))))).
1. Si è voluto far credere che dopo il pranzo fossimo tutti ubriachi
fradici, io in particolare. Niente di tutto ciò! Eravamo "ferpettamente"
sobri e lucidi, quel mezzo bicchierino di vino rosso è servito per
digerire la pecora in cappotto e quelle altre bestioline arrostite, se ci
avessero fatto il test alcolico, nel sangue avrebbero trovato solo polvere.
2. Il motto storico del Prof. Vincenzo Atzeri, titolare del gruppo
folk e del ristorante Kalagonis, è "FONDOOOO!" e non "fondinu".
3. Se lo stesso Prof. Atzeri si sentisse chiamare "ziu bho" potrebbe
risentirsi assai e ti avviso che ha una stazza di circa il doppio di
Giampaolo.
4. Riguardo alla frase attribuitami: "vediamo quale è l'elastico non
motuoso..." Boh! non scio di coscia sctai parlando!"
5. Riguardo infine alla mia prestazione enduristica a M. Paulis, ti
ricordo che nei due tratti in cui sono andato in testa al gruppo, quello
iniziale e quello finale, vi ho dato un distacco abissale. Se fossi stato
un fumatore come lo Zio, mentre vi aspettavo avrei fatto in tempo a fumarmi
non uno ma quattro sigari cubani :-DDD. E nel tratto intermedio sono
rimasto a farvi da scopa per puro spirito di gruppo, benché foste di una
lentezza esasperante (questa è l'unica cosa giusta che hai scritto). Le
pietre non le vedevo per tutta la polvere che sollevavate con la vostra
guida scomposta, ma le evitavo lo stesso perchè ne sentivo il Karma, e,
ripeto, non ne ho sbagliato una.
Concludo questo interminabile report con un caro saluto e ringraziamento a
tutti i compagni di questa bellissima cavalcata, si proprio a tutti, anche
ad Ale Mura, per questa volta ti perdono, ma attento che ti tengo d'occhio
;-)))
Ciao a tutti ed alla prossima.
Giuseppe
report di Maurizio Cittadini:
Intanto un ringraziamento a Giampaolo, Sergio, ecc. per il culo che si
sono fatti organizzando una splendida manifestazione.
Ho notato con piacere che rispetto all'edizione di due anni fa non
c'erano i quad in mezzo ai coglioni e la cosa è andata benissimo.
E' inutile che faccia il report perchè penne ben più abili stanno già
provvedendo.
Mi incuriosisce sapere se la vitella era buona e se lo zio ha
arricchito la bacheca con un ennesimo trofeo.
Saluti a tutti
Citz
report di Antonello:
Bella domenica di svago, non sono amante delle motocavalcate per il troppo
casino, ma una volta ogni tanto...
La fauna di motociclisti era variopinta quanto a moto e capacità. Si andava
dal tipo che pur avendo una buona enduro accompagnava la moto a braccia
nelle pietraie sino a quello "avanzato" che mi ha superato e felice di avere
un po' di pubblico si è messo a fare derapate in frenata e accelerazione
assolutamente esagerate e improduttive, se non per la polvere sollevata (una
nebbia). Ma fa parte del folclore. Impossibile non impolverarsi a borotalco:
se cercavi di mantenere una distanza ti superavano subito. Perciò avevo un
po' paura dei tappi in caso di eventuali cadute in salita, ma quando li ho
trovati con un po' di fortuna sono riuscito a passare. Belle e con tratti di
un certo impegno le ultime mulattiere sul mare. E' vero come dice Danix che
non sempre c'erano le informazioni su hard e soft, anche a me è capitato
qualche tratto che potevo evitare vista la poca forma, ma per fortuna ho
avuto zero problemi in tutto il percorso. Nel complesso l'organizzazione è
stata ottima, anzi esagerata: era presente con molte persone, mezzi e
addirittura il plotone della protezione civile.
L'unico modo per far meglio sarebbe stato quello di bagnare il percorso il
giorno prima e farmi trovare, oltre alla protezione civile, la banda
all'uscita delle mulattiere :-)
Antonello
Report di Giampaolo:
Ok, Citz!!
Grazie mille per la collaborazione...
e grazie a tutti i polverosi per la partecipazione e a Danix per la
valida mano d'aiuto, ovviamente.... La vitella? non l'ho neanche
assaggiata... ma doveva essere ottima!
Vi chiedo, se possibile, di riunire tutte le foto in unico CD e farmelo
avere appena possibile.... se po' fa??
a si biri...
Giampaolo Carboni - Presidente
Motoclub Villasimius
report di Maurizio Mura:
In ritardo come mio solito scrivo questo report in particolar modo per
ringraziare gli organizzatori e tutti coloro che hanno collaborato per la
riuscita di una manifestazione veramente simpativa ed emotivamente
coinvolgente.
Vorrei citare a proposito delle emozioni suscitate dal ricordo di Stefano
che parlando della cavalcata con un amica, che ho scoperto essere
dipendente da diversi anni della società di cui stefano faceva parte, lo
ha definito "il mio principale preferito" confermando lo spessore umano del
vostro amico.
Grazie anche al mitico Louis che ci ha guidato per un tratto lungo gli
sterrati tra capo Ferrato e cala Pira, io lo conoscevo già come produttore
e venditori di ottimi prodotti della terra ho scoperto che è anche un
endur-trialista DOC.
Bravo Alessandro Mura il tuo report è come al solito ricco di ironia e
molto divertente.
Grazie a tutti quindi e speriamo come ha giustamente augurato Giampaolo di
vederci l'ano prossimo per la 5° edizione.
P.S. unica tiratina di orecchie a coloro che quando si cercava di lasciare
margine per far si che la polvere scendesse un pò, si infilavano come
furie pensando, forse di partecipare ad una gara dimenticando lo spirito
della manifesstazione.
report di Alessandro Caredda:
Avendo partecipato a un giro di perlustrazione, la Motocavalcata la
pregustavo proprio!!! Per andare a Villasimius mi accodo al gruppetto con
Danix, Muramau, Ale Mura, Citz e Giuseppe Nissardi e, ovviamente, immortalo
lo show del cambiamento di fusibile della moto di quest'ultimo, problema
che, ahime', qualche tempo fa ho avuto anch'io, ma che attribuivo al fatto
che sulla mia DRZ l'impianto elettrico e' stato "stradalizzato" per l'uso
come supermotard. Boh?
Arriviamo a Villa in perfetto orario, ammiriamo il "vitello grasso"
(qualche
figliol prodigo in giro?) che gia' se la gira sul fuoco, e dopo un ritardo,
direi "standard", si parte. Mi accorgo con un certo imbarazzo che mi sono
dimenticato di sgonfiare le gomme, ancora a pressione da asfalto, ma alla
prima sosta le metto a posto. Ovviamente l'itinerario e' completamente
diverso da quello fatto durante la perlustrazione, ma diversi pezzi ci
sono.
In particolare c'e' quasi subito la salita su Monte Minniminni, che nella
perlustrazione mi aveva fatto quasi venire un colpo di calore. Per fortuna
oggi il sole e' un po' velato e io sono vestito decisamente piu' leggero,
tanto da arrivare in cima in condizioni molto migliori dell'altra volta!
Brevissima sosta e si scende, ma anziche' proseguire nella sterrata di
servizio alle antenne si svolta in un single track che, essendo per me
sconosciuta, all'inizio un po' mi preoccupa, ma poi, in realta', si rivela
facile e divertente.
Arrivati al valico della S.Barbara - Castiadas, si risale verso Mont'Arbu,
su una strada stranota e "tranquilla". Io. conscio di dover risparmiare le
forze per non trovarmi spompato sul piu' bello, cerco di mantenere un passo
"ragionevole" ma rilassato e tranquillo. Arriviamo in cima e cominciamo a
fare strade in parte note e in parte (forse) no (la verita' e' che non mi
so
ancora orientare molto bene nel dedalo del parco giochi di Nonno e Zio...
;-)). Avendo saputo che ci sarebbe stata una deviazione per evitare ai piu'
scarsi (tipo me...) di fare la famigerata "discesa dei motocarri", a me del
tutto ignota, cerco di fare attenzione se le persone che vedo ferme ogni
tanto danno delle indicazioni al riguardo, e, in particolare, se si vede
Sergio, che con la pettorina verde, funge da "guida" per gli "scarsi"....
:-)
Prima vedo Giuseppe fermo vicino a un ciclista (poi scopriro' la
storia....)
poi vedo altre moto ferme, e in particolare Danix che mi fa quello che mi
pare un cenno di saluto.... ed ovviamente era invece l'indicazione che mi
stavo infilando nella discesa dei motocarri!!! Non e' stato difficile
scoprirlo.... dopo il primo motocarro abbandonato ho cominciato ad avere
dei
sospetti... e al secondo non potevo piu' sbagliarmi!!! Ad ogni modo, fatta
in discesa non e' stata nulla di particolarmente difficile... diverso
sarebbe stato farla in salita: non so se ce l'avrei fatta dal punto di
vista
fisico... ma la prova e' solo rimandata! :-)
La discesa finisce sullo stradone per Castiadas, dove arrivo li' verso
mezzogiorno, e mi gusto lo spuntino predisposto dall'organizzazione.
Ripartiamo dopo un po' e io seguo Sergio che chiama a se' "quelli lenti"...
ma cosi' mi perdo un divertentissimo single track che avevo fatto nella
perlustrazione! (quello dove il Presidente si era avviluppato nel fil di
ferro....). Ad ogni modo si finisce a Feraxi senza nessun passaggio
particolare se non un guadino con un po' piu' d'acqua del solito, ma niente
di che'. Arrivati cola' si pone il dilemma se fare il pezzo "facile" o
quello "difficile". Dopo i "motocarri" ormai sono preso da delirio di
onnipotenza e opto per il difficile, che, per la verita' avevo la
curiosita'
almeno di vedere, dato che ricordo essere presente anche nella primia
edizione della Motocavalcata, l'unica altra a cui abbia partecipato.
Arrivo all'attacco del punto difficile che sono partiti quasi tutti, tranne
Citz e un giovanotto in TTR dall'accento del Nordest. Do' uno sguardo alla
situazione e comincio a dubitare della mia capacita' di farcela. Vedo due
passaggi, uno laterale da fare in velocita', e uno centrale, che si puo'
fare pian pianino e in maniera meno "elegante". Citz sceglie il primo e
passa con qualche difficolta' e una caduta. Passa poi da li' un KTM 2 tempi
e se ne va. Col ragazzo in TTR discutiamo della situazione e optiamo
entrambi per il passaggio centrale. Passa prima lui e vedo che sfrizionando
e sgambettando la cosa non sembra proibitiva. Ci provo anche io e in
effetti
il passaggio e' superato senza particolari problemi. Da quel punto in poi
la
mulattiera e abbastanza rotta, ma niente di impegnativo.
Da quel momento in poi la situazione non presenta niente di particolare, se
non, quasi alla fine, una salitina con dei solchi nelle quali un XR
(Domenico?) cade bloccando anche Citz che cade a sua volta. Io sono dietro
e
riesco a dare una mano solo un po' dopo, perche' non riesco a trovare una
posizione per mettere la moto sul cavalletto. Do' prima una mano a Citz a
tirare su la moto e lui la toglie subito dalla scomoda posizione. Il
proprietario dell'XR comincia un calvario per rimettere in moto, e solo
dopo
un tempo interminabile, ormai completamente cotto di fisico e di testa,
riesce a finire la salita. Tolto il "tappo" arriva anche il medico tedesco
dell'organizzazione che durante tutto questo tempo se n'e' stato tranquillo
tranquillo a chiaccherare alla base della salita... :-) Ripartiamo tutti
dietro di lui e facciamo gli ultimi pezzi di percorso, ormai in ritardo
ritardissimo.
Arriviamo infine al Forteza per il pranzo e ci godiamo il meritato riposo!
Dopo pranzo, al delirio di onnipotenza si e' unito il delirio alcolico, e
aderisco senza pensarci due volte alla proposta di rientrare a Cagliari
passando da Monte Paulis... salvo che nell'avvicinamento ho un barlume di
lucidita' e mi rendo conto in quali condizioni alcoliche mi trovo, e ho una
visione di doccia e poltrona che d'improvvisio mi sembra irresistibile...
:-)
Saluto la compagnia e me ne torno a casa.... e da allora ho cominciato a
muovere le gambe in maniera "normale" solo stamane (le ho avute rigide,
legnose e doloranti per due giorni...) :-) Ma mi sono TROPPO
divertito!!!!!!
Grazie grazie grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questa
splendida giornata!!!
\/..\/
((oo)) Oink!
Alessandro Caredda
www.motosardi.org
report di Nicola:
Ciao a tutti!!!
La mia sulla cavalcata non l'ho ancora detta e poco rimane da dire
perchè avete già detto tutto!!!!
Mi son sicuramente divertito anche se qualche problema organizzativo
c'è stato ma....l'anno prossimo sarà certamente meglio!!!!
Un ringraziamento, con tutto il cuore, lo voglio fare a Giampaolo e a
Sergio per la grandissima ospitalità che mi hanno riservato sia alla
cavalcata sia nei giorni a seguire, quando son rimasto a Villa!!!
Tra sagre varie, pesce vitella e birra e un grande dose di amicizia,
la mia permanenza a Villa e stata veramente TOP DI GAMMA!!!!
Grazie mille, a si biri!!!!
Nicola
report di Domenico:
Ultimamente si sono aperti per me nuovi orizzonti: provare il
tassello.
La cavalcata e l'uscita di due settimane prima con alemura e gli
altri son serviti a qualcosa: ho ordinato il pignone da 13 e giuro
che toglierò il gas rapido per il fuoristrada.
....se qui da noi non si vedono 650 in giro, un motivo c'è.
Detto ciò, sulla cavalcata di domenica è stata una esperienza felice,
mi son divertito a leggere i vostri commenti sul mio essere
polveroso, mi dispiace se ho fatto perdere del tempo e stressato le
scope e gli amici che mi hanno aiutato, alle quali ovviamente vanno i
miei ringraziamenti: i motocarri in discesa non fanno paura e il
salitone dove mi si è fermata la moto solo è un conto in sospeso.
Ulteriori commenti per gli organizzatori: per la prossima edizione
sarà meglio indicare i percorsi soft da hard, che personalmente ho
preso non sapendoli o per indicazione errata datami, o comunque far
partire i più bravi prima e dopo dieci minuti gli altri.
Complimenti comunque allo staff del motoclub Villasimius e al
suo "voluminoso" presidente, il pranzo è stato all'altezza della
manifestazione.
...mi stavo per alterare col tizio del quad che in più occasioni mi è
quasi venuto addosso: ricordiamoci che non era una gara e i sorpassi
al fulmicotone erano fuori ordinanza
Bene, mi aspetta un pò di allenamento in merito.
P.S. ...il caino dell'xr sono IO!!!!!!!
....ma come, mi son fermato in alcune occasioni.....
Dome.
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