Giro Soft della cavalleria pesante
a Monte Arcosu , miniere di Orbai e Villamassargia
Bruno (febbricitante) , Stefano Olla e Alessandro Caredda, raggiunti da Nicola e amico.
18 Marzo 2006
Un gran bel panorama .......
Alessandro e Stefano
Alessandro nel guado di una carrareccia allagata
Il piacevole incontro di Nicola e amici
Nicola , Stefano , Bruno e Alessandro
Un bel passaggio di Stefano col BMW
Sosta in mezzo al bosco
Bruno dopo il guado
Alessandro con l'XL al guado
Sosta relax ......
Chiusura con un altro bel panorama
Report
Report di Bruno Silvestri:
Non ha nulla a che fare col 38^ parallelo…E' solo l'unità di misura
in gradi centigradi sul mio termometro al rientro anticipato dal
giro abusivo di sabato 18 marzo.
Appuntamento alle h.9,30 alle FF.SS. con AleOink e l'Abusivo e di li
partenza in direzione Capoterra. Dalla quattro corsie abbiamo preso
la strada che costeggia le saline e che poi si ricongiunge a
Macchiareddu, di li verso la provinciale che va verso Santadi. Un
po' prima del bivio Capoterra/Santadi ci siamo infilati in una
sterrata (direzione N – N/O).
I ricordi di Stefano ed il suo GPS ci hanno guidati lungo percorsi
(non eccezionali) ma sicuramente interessanti. Da subito abbiamo
affrontato una lunga piscina con acqua alta! Vedere le foto.
Onestamente ricordo poco il percorso, combattevo contro la febbre
che cominciava a dare avvisaglie.
Vai e vai verso le 11 ci raggiungono Nicola ed un suo amico (quello
che ha l'XT660) non ricordo il nome…
Ci hanno fatto da battistrada per un po' verso Monte Arcosu. Il
paesaggio da quelle parti diventa bello! Bosco, belle rocce e un
mucchio di guadi. Soste e pause a go-go (sempre a causa mia).
Percorso l'anello su Monte Arcosu che pare non abbia altra uscita,
dopo la mia caduta… (praticamente da fermo non riuscivo a tenere la
moto). Aiutato da Stefano a risollevarla, sentito Nicola che diceva
che il percorso diventava impraticabile e comunque con l'obbligo del
dietrofront, siamo tornati sui nostri passi.
Giunti verso le 14 al limitare della SP che porta al bivio del
Castello dell'Acquafredda si è dato corso al banchetto improvvisato
in una sottostante radurina erbosa.
Qui ho dato forfait, scusandomi con i camerati d'uscita.
Hanno proseguito l'Abusivo ed AleOink in direzione Villamassargia,
miniere.
Io ho imbroccato l'asfalto per Macchiareddu e di li a casa.
Doccia, 1.000 mg. Di Paracetamolo e a letto con 38 di febbre.
Ma che p…e!
Grazie e alla prossima.
Scusate di nuovo.
Ciao, BXT
(febbroleso)
Report di Stefano Olla:
"Bruno"
ha scritto:
>
> I ricordi di Stefano ed il suo GPS ci hanno guidati lungo percorsi
(non eccezionali) ma sicuramente interessanti.
E dove lo trovi un ambiente decente a 20 chilometri da un'area urbana
di un quarto di milione di abitanti, con tanto di attraversamento di
(pretesa) area industriale? Dai, che alla fine non era malaccio.
L'Africa e' lontana.
Con Bruno e Alessandro abbiamo ripercorso l'itinerario della
motocavalcata di Natale che avevo fatto con Antonello due anni fa,
ritrovando piu' o meno gli stessi guadopozzanghera che a suo tempo mi
avevano fatto temere l'affogamento.
Si passa per campagne, ne' belle ne' brutte, ma si vedono le pendici
del monte Arcosu che si avvicinano sempre di piu' con promesse di
belle e nobili avventure. Dopo avere abbandonato il percorso noto
all'altezza del bivio che, costeggiando il bacino di Zirimilis (manco
sapevo che si chiamava cosi'!), riporta alla statale, e mentre ci
avvicianiamo sempre di piu' alle montagne, sentiamo da dietro un
rumore strano: la trasmissione? lo scarico rotto? No, e' Nicola che
incrocia con noi il suo giretto rubato agli impegni familiari.
Piacevolissima sorpresa, ancorche' annunciata, e si prosegue in
compagnia, a meta' tra inseguimento a distanza ed esplorazione, visto
che noi non conosciamo la zona e i nostri partono "alla furia". Il
terreno si fa piu' affascinante: siamo in mezzo agli alberi in un
ampio canalone, su una bella sterrata con dei saltini che, presi con
tecnica e velocita' adeguate, possono aggiungere un ulteriore
divertimento al nostro gia' piacevole andare. Vedo uno di questi
saltini "protetto" (traiettoria pulita e nessuna sorpesa in
atterraggio) e mi tento il numero ma atterro violentemente di punta:
devo ancora liberare il ragaaaazzo che e' in me! Oppure mi devo
trovare un "ferro" adatto. O tutt'e due, chissa'...
Arriviamo a ridosso di Monte Lattias e, per manifesta impraticabilita'
della strada, su suggerimento delle nostre ottime guide, ritrorniamo a
valle. Scendiamo veloci per uno sterratone, di quelli con l'"asfalto
ecologico", una vera trappola, tant'e' che passiamo davanti ad un
fuoristrada che e' appena finito fuori strada (tutto sotto controlo e
possiamo proseguire). Ormai Bruno, che ha l'aria di chi per tenere gli
occhi aperti deve fare un grosso sforzo, alza bandiera bianca e
raggiunge l'infermeria polverosa. Io ed Alessandro proseguiamo alla
volta di Rosas e Orbai, sulle strade che avevo fatto con Giorgio a
gennaio. Anche se non e' la prima volta, e' sempre un gran bel giro e
in piu' c'e la soddisfazione di sentirsi piu' disinvolti sulle stesse
strade. Anche Alessandro e' in apparente stato di grazia e decidiamo
di andare a vedere dove porta quella certa sterrata fuori programma.
Ad un certo punto la salita praticamente si riduce ad un viscido
sentierino che, preso male, ributterebbe sulle rocce sottostanti. Dopo
un goffo tentativo e risollevata la moto, si torna indietro con una
nota in piu' nell'agenda: Santa Mariedda.
Alla fine arriviamo al Castello di Gioiosa Guardia (immaginiamo la
guarnigione del vicino Castello dell'Acqua Fredda che preme per
essere trasferita nella gaia fortezza dove hanno l'acqua calda e
chissa' quali altre amenita') ma un cancello ci ributta sulla strada
che scende a Villamassargia. Non riusciamo a chiudere il percorso su
Orbai come da programma e segno in Agenda: tornare a Gioiosa Guardia e
aprire quella stupida rete; se ci fermano improvvisare la parte dei
bravi ragaaaazzi.
Bene, e' tutto per l'abusivismo di questa settimana e vi si da'
appuntamento per la prossima: ho una certa idea sul Gennargentu...
Stefano
Abusivo
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