anche noi volevamo la neve e l'abbiamo trovata!
Maurizio, Danilo, Antonello ed Emiliano
uscita del 04 febbraio 2012.
Scrive Danilo RR :
anche noi volevamo la neve e l'abbiamo trovata!
ore 13 a gerebar con smurzo poi montarbu dove c'era un po di bianco che ci ha
ingrillito ma non soddisfatto, infatti avevamo visto serpeddì bianchissimo. Per
cui 723, pietroni, piana dei cavalli, burcei, serpeddì. Neveeee!! e ghiaccio,
azz. quanto è difficile, anzi impossibile, o chiodi le gomme o cadi e ne abbiamo
viste di tutti i colori.
Superiamo tutte le macchine che salivano con le ridotte, cerchiamo la
progressione costante badando ai binari, ogni tanto si scoda comunque ma
saliamo, ormai c'è ghiaccio, siamo sulla parte esposta, non riesci a guadagnare
il bordo strada perchè c'è il burrone e dall'altra la cunetta è profonda, sono
il 1°, ad un certo punto c'è un famigliola che cammina lungo la strada lato
burrone, devo decelerare anche perchè potrei sbandare e finire addosso a
qualcuno, riapro lievemente il gas e la moto si intraversa all'istante, poggio i
piedi ma è tutto una lastra, faccio miracoli per rimanere in piedi, riesco a
guadagnare il centro della carreggiata dov ci sono 10 cm di neve non calpestata,
riprendo a fatica e riesco ad arrivare al curvone sotto l'antenna, in uno slargo
con neve fresca, sono salvo. Mi giro e ne vedo di tutti i colori, la renault
kaleos che stava dietro di me si è piantata e ad ogni tentativo scivola
all'indietro per la pendenza e il ghiaccio, Emiliano e Antonello si
intraversano, Emiliano cade da fermo, poi Antonello, un ragazzo di Sinnai su
honda easy che scendeva e al quale ho urlato "attento al ghiaccio" mi saluta e
cade davanti ad Emiliano e Antonello. E' un groviglio, mi avvicino e cado a
piedi anch'io, a 4 zampe riusciamo a tirar via le moto dal ghiaccio e a portarle
in cunetta,. Nel frattempo il traffico si paralizza, ci sono solo fuoristrada o
suv supertecnologici, ne vediamo delle belle, passa il tempo, aiutiamo qualcuno,
chi saliva riscende e chi scendeva risale, su quella curva a strapiombo e con
quei lastroni di ghiaccio non ci passa nessuna macchina, solo noi. Decidiamo di
scendere da Tasonis e prendiamo una sterrata di neve immacolata che ci fa godere
non poco, facciamo foto, giochiamo e poi, preoccupati di non trovare brutte
sorprese proseguiamo la via. Dopo qualche km ci perdiamo la neve e ci rendiamo
conto di essere al sicuro da imprevisti pericolosi e già rimpiangiamo di non
aver giocato un po di più.
Che bello, che freddo, che casino il ghiaccio.
La squadra: Citz, Emiliano, Antonello ed io.
W la neve.
Rientro senza birretta perchè il bar era chiuso. Grazie compagni.
DanRR
scrive Antonello:
uscita sulla neve
Giro della serie "E quando ti ricapita!". Non moltissima neve su nel nuraghe di
M. Arbu ma quanto basta per cambiare il paesaggio e fare le foto.
Impressionato dai "copritevi" mi ero messo pantaloni da tempesta, calze polar
ecc., per ritrovarmi con le gambe sudate ...l'unica cosa giusta è stata la nuova
"museruola" Scotts "faceheater" o scaldafaccia.
Dopo la sosta al nuraghe ci siamo diretti verso l'altro punto-neve di Serpeddì
(723 > Pietroni > Piana dei cavalli > 7 Fradis > Burcei).
Nella salita delle antenne comincia la neve vera e superiamo diversi 4x4 di
gitanti con famiglia, in marcia verso lo spettacolo della coltre bianca. Tutta
gente esperta: era troppo facile salire con le catene, così ci provano senza,
per potersi divertire nella parte più ripida a sgommare, rischiare di finire nel
burrone e anche per far vedere a tutti come si torna indietro in retromarcia
nella discesa, rinunciando all'ultimo tratto. L'utilità di questi professionisti
del 4x4 è anche quella di trasformare la salita in un lastrone di ghiaccio per
il divertimento degli enduristi: uno solitario, del posto, ci è venuto incontro
sdraiandosi per la gioia, e io a mia volta cercando di riconquistare la
traiettoria innevata ho sdraiato la moto. Chinatomi per risollevarla mi sono
accorto che mi stavo allontanando senza muovermi: sul ghiaccio ci si può
divertire anche così, senza pattini, meglio se si usa la tecnica giusta, che
Danilo ha voluto indicarci lasciandosi scivolare pancia a terra (la tecnica del
pinguino).
Parcheggiata la moto su un lastrone, col puntale dello stivale ho rotto la
crosta per poter poi risalire, mentre Emiliano e Maurizio si buttavano sulla
neve della cunetta per avere grip. Con un po' di fatica il gruppo dei 4 si è
ricomposto, e dopo qualche foto ci siamo infilati nel manto immacolato dei
sentieri sulle colline intorno: UNU SPASSIU. Tutto bianco a 360 gradi, devi
solo immaginare che sotto la coltre non ci siano sassi traditori e dare un po'
di gas, specie in discesa per non imbarcare l'anteriore. Se quello è stato il
clou del giro, bello comunque anche il rientro per sentieri e sterrati (e
complimenti a Emiliano che è riuscito a farci tornare a casa da Serpeddì senza
quasi fare asfalto).
Verso la fine qualcuno, non pago, ha chiesto una divagazione per concludere in
bellezza, ed Emiliano divaga: prende a sinistra e mi concede l'onore
dell'apripista, "Vai è facile". Bel sentiero finchè mi trovo davanti un muro:
una salita ripidissima con un canalone profondo al centro e due sponde
improbabili con pietre rotolanti. Mi rendo conto che sarebbe sgarbato passare
per primo, non voglio umiliare nessuno e rido' la testa a Emiliano, che si
lancia dicendo "Si sale sulla sponda destra", ma anche lui non vuole umiliare i
compagni e finge di piantarsi: si intraversa, sgomma, butta a terra la moto, la
riprende, simula difficoltà nel girarla, una messa in scena perfetta. Poi ci
riprova gridando "Si sale sulla sinistra" e ripete la stessa messinscena. Danilo
non vuole essere da meno e ci fa vedere che anche lui sa fare la gag, per non
umiliare gli amici superando una salita tosta e improbabile come quella.
Viva la neve, viva le uscite originali e divertenti come questa e grazie a tutta
la compagnia!
antonello