Rally è una parola grossa ... però
Report del quasi giro della Sardegna in 4 giorni
29 ottobre 1 novembre 2010
Partecipanti : Nicola Kesta, Giorgenne, Toto Suella, Peppe, Danilo DRZuzzurellone, Stefano Abuxivo, con il prezioso aiuto di Marco alla guida del furgone
Scrive Danilo:
E' difficile approcciare un report di una 4 giorni. Per ora i dati.
In 6. Io, Nicola Kesta, Toto Suella, Stefano Abuxivo, Giorgenne, Peppe. Partiti il 29 ottobre da domusnovas, rientrati il primo di novembre a Dolianova. 4 giorni, 230km al giorno, oltre 35 ore sulla moto il resto cazzeggio, pappa e nanna. Tratti very_hard 5 (uno da esauriti). Asfalto 25%. Panorami infiniti.
scrive Stefano:
Ha ragione Danilo: abbiamo fatto talmente tanta strada e passato cosi' tanto tempo in moto che si fa fatica a mettere in ordine i ricordi. Naturalmente le foto aiutano, anche se le montagne, i boschi, il mare e le mulattiere finiscono sempre per somigliarsi un po'. E' bello, invece, vedere nelle immagini sempre facce sorridenti, persino qulla di Marco, che ci ha pazientemente seguito con il furgone nelle nostre scorribande.
C'e' stato da subito (siamo partiti da Domusnovas) un appassionante alternarsi di luoghi sconosciuti e strade fatte piu' o meno da poco o da tanto. Senza volerlo ci siamo infilati letteralmente nel giardino di casa di qualcuno e poco dopo sembrava di essere come i primi alpinisti che hanno conquistato una cima isolata. Mai di fretta (anche se non ci siamo privati di diversi tratti percorsi "a cannone"), abbiamo purtroppo tagliato il percorso qua e la' per guadagnare tempo e arrivare ad un'ora decente in albergo.
L'ultimo pezzo, da Monte Genis s Dolianova, normalmente parte significativa di una gita verso il Sarrabus o il Salto di Quirra, e' stato "bruciato" in un tempo ridicolo: forse ci e' sembrato piccolo in confronto al resto, o forse, veramente, siamo andati alla velocita' massima possibile per arrivare al piazzale della Cantina di Dolianova e mettere, un po' a malincuore, la parola fine all'avventura.
In tutti i settori che abbiamo attraversato, dal Sinis-Montiferru, al Goceano, dalla Baronia all'Ogliastra, ci ripetevamo la stessa promessa di tornarci un giorno per fare un bel giro di approfondimento con qualche comoda base sul posto.
Mettere insieme tempo e persone e progettare un percorso cosi' lungo richiede non solo una solida base' organizzativa (grazie a Nicola) ma anche una buona dose di coraggio. Si devono combinare con esiti incerti capacita' di guida cosi' diverse (parlo per me, che ancora dopo tanto tempo sono sempre e saro' ancora l'Abusivo dell'enduro, nel senso di endurista indegno della qualifica) e situazioni che possono diventare problematiche, soprattutto quando, dopo tanti giorni, la stanchezza sembra volere vincere a tutti i costi.
All'arrivo eravamo sicuramente troppo stanchi per elaborare pensieri piu' articolati di doccia-vestiti puliti-letto. Durante il giro, invece, al termine di un tratto particolarmente panoramico o, al contrario, percorso "sportivamente", spesso ci veniva da rapportarci all'esperienza normale del consueto sabato pomeriggio. Mettersi in moto per due o anche piu' giorni e' un modo completamente diverso di vivere la disciplina dell'enduro (vabbe', rallystico, se proprio vogliamo sottilizzare), ma in fondo quello che conta sono le persone con cui si condivide il progetto, il tempo, la fatica e le soddisfazioni. Per questo, anche se eravamo solo in sei, sento di dovere ringraziare non solo i miei compagni di viaggio, ma anche tutti coloro (si', anche Gianluca) che hanno condiviso con me il proprio tempo e la propria passione (oltre che una considerevole quantita' di birra e patatine) e che, in qualche modo, anche se non lo sanno, erano insieme a me.
scrive Peppe:
Questi 4 giorni mi hanno talmente fatto venire a nausea la moto che ho
deciso di appenderla al chiodo e di darmi alla musica:
Hehehehe
in realtà è stata un'esperienza stupenda da vari punti di vista.
Enduristico sicuramente, con molti passaggi interessanti, alcuni
spettacolari (ad esempio la salita di Monte Lerno o il cantiere
forestale tra Baunei e Lotzorai o ancora Capo Comino) altri meno
interessanti (le stradine vicinali).
Paesaggistico, con alcune vedute mozzafiato: il Sinis e Capo Mannu visti
dal Montiferru, le vallate sotto Burgos o sotto Montalbo, la vista del
Supramonte.
E soprattutto umano: ci siamo divertiti dalla partenza all'arrivo, in
qualunque situazione, tra le complessità del percorso o tra i problemi
(pochi per fortuna) meccanici (io devo ringraziare particolarmente
Giorgio che mi ha prestato più volte le sue gambe per accendere la Moto
del Futuro quando non c'era verso di farla partire) o nelle difficoltà
delle cene (è stato difficile riuscire a non lasciare neanche una briciola).
Insomma una grande esperienza, da ripetere .... magari non subito :))))))
scrive Nicola:
Rally...non è una parola così grossa...perchè nei Rally di Sardegna "vecchia maniera" a cui ho partecipato io non superavamo gli 800 Km...
...il giro è stato bellissimo...dovevamo farlo di 5 giorni ma poi lo abbiamo tagliato a 4 per problemi logistici di tutti...
Il gruppo era "teoricamente" diviso in due squadre, l'armata arancione (io e Toto) che andavamo sempre un pelo veloci e i "veri viaggiatori" quelli che amano guardarsi intorno, fotgrafare e godere dei profumi della Sardegna...e anche smanettare!!
Nonostante questa "sottile" differenza interpretativa....la cosa bella è stata che ci siamo divertiti tutti come matti, perchè alla fine l'importante in un giro così sono i compagni di viaggio!!
Io son partito nonostante la varicella ancora in corso, tutti mi davano del pazzo (Giorgienne compreso) ma io volevo partire ad ogni costo....ora sono a casa con una bronchite acuta e un principio di broncopolmonite....ma son contento della mia scelta, lo rifarei è stato un viaggio unico!!
Quindi che dire, grazie a Voi ragazzi, che avete raccolto con me questa "sfida" e insieme a me l'avete portata a termine!!!