Uscita a Margherita. uscita del 17 febbraio 2009.
Stefano, Giorgio e Bruno .





Scrive Stefano:
Non so se Bruno sia in grado di essere piu' preciso di un generico "costa occidentale". Abbiamo fatto un tale girotondo di strade, mulattiere, sentieri e tagliafuoco da perdere veramente la cognizione precisa del dove eravamo.
In ordine sparso, nelle foto di Bruno si vedono il Monte Arcuentu (e, sullo sfondo, il Monte Linas innevato), Capo Frasca, lo stagno di Marceddi' e la piana di Arborea, il golfo di Oristano, naturalmente Oristano (sullo sfondo, con il bel tempo, si vedrebbe il Montiferru), il Monte Arci, Torre dei Corsari, Piscinas e Capo Pecora.


Tutto questo bendidio lo si vedeva nell'area del Parco di Gentilis, tra Guspini e San Nicolo' Arcidano: quello che abbiamo percorso noi era un rettangolo di non piu' di sette chilometri al lato lungo. Direi che sono tornati i bei Giri Abusivi di una volta: lunghi trasferimenti alla caccia di bei posti, esplorazioni guidate dalla curiosita', questa volta con un po' di "pepe" in piu' quando ci siamo trovati ad affrontare alcuni punti piu' duri. Per la verita' a Gentilis ci si puo' divertire con i bicilindrici in tutta sicurezza, ma tenete conto che anni fa ci e' passata anche una gara di enduro.
Siamo partiti, io Giorgio e Bruno, un po' tardi per le nostre abitudini per evitare il freddo del mattino, sicche' eravamo in zona "operativa" solo verso mezzogiorno. All'ingresso del bosco ci siamo infilati in un simpatico viottolo che iniziava salendo vagamente tra gli alberi e poi diventava una vecchia mulattiera forestale abbandonata. Dai e dai siamo finiti sulla prima tagliafuoco -facile- di cresta.


Qui ci siamo fermati a fare un po' di piani guardando dall'alto le tante possibilita' che si intravedevano in mezzo alla macchia. Detto e fatto, ci siamo buttati alla loro ricerca. La prima sorpresa e' venuta da un sentiero tortuoso che si snodava in mezzo ai cespugli e che ad un certo punto si e' impennato dando del filo da torcere a Giorgio, l'apripista delle situazioni intricate. Si impara dagli errori (meglio se degli altri) e si scopre la possibilita' di evitare la roccia viscida appena piu' a destra (anche a costo di rischiare di inforcare Bruno che si era messo quasi in traiettoria per scattare qualche foto).


Altro giro: si risale alla tagliafuoco di prima e si riscende. Scesi a valle, si percorre un altro breve tratto e stavolta si gira a destra per vedere un altra traccia in mezzo ai cespugli. Una bella mulattiera, ripida e veloce ci porta ad un'altra cresta che a sua volta ci permette di arrivare alla strada provinciale della Costa Verde. Il tracciato attraversa pero' un campo seminato, niente piu' di un pascolo, ma tanto basta a farci trovare il proprietario del terreno quando arriviamo all'asfalto. Ci teneva d'occhio con i binocoli e credo che abbia apprezzato il modo in cui siamo passati per il suo terreno, tant'e' che, dopo la dovuta, severa, precisazione su di chi e' il terreno, la si e' finita a chiaccherare amichevolmente della sua vecchia passione per le moto da enduro e l'SWM che guidava per quelle campagne all'inizio degli anni ottanta. Ci salutiamo e ci regala il suggerimento per un'altra strada che ci riporta a Gentilis, copia di quella che abbiamo fatto poco prima, forse anche piu' divertente.
A questo punto il racconto potrebbe essere ripetitivo: ogni volta all'imboccatura di una strada a decidere se vederla subito o aspettare di tornare un'altra volta, decidendo regolarmente per il tutto-e-subito. Ne abbiamo fatte tante, ma parecchie aspettano ancora un passaggio, per cui direi che sicuramente ci si torna.
Grazie a tutti ed alla prossima!

Stefano
AbuXivo





Scrive Bruno:

Margherita,
si ma non la pizza, magari il fiore.
Dal principio:
concordo l'appuntamento con Stefano alle 9.30 e assolutamente in orario vadio ad accarezzare l'XT che era sprofondato in letargo da un mese.
Le carezze non servono, ha il malumore (per la sosta prolungata) e non ne vuole sapere di partire...
Dalle 9 alle 9.30 giù pedalate e nulla!
Mando un sms a Stefano: (se mette in moto arrivo...) Nulla!
Preso dallo sconforto e dopo una sudata di mezz'ora decido di scaricare la vaschetta del carburatore. Decisione vincente! Messa in moto al primo (27millessimo colpo). Altro sms: (arrivo!).
Incontro Stefano e via subito e di gran carriera verso Gonnosfanadiga.


Qui ci riuniamo con Giorgio che offre una calda colazione e poi via. Subito su per i monti dapprima su per una bella viuzza nel bosco. Poi si sale in quota e si arriva su una bellissima tagliafuoco che percorriamo per metà circa. Da qui divagazioni, appunto a "Margherita" iniziamo un'interminabile serie di giri che ci riportano sempre alla vedetta sulla tagliafuoco.
Panorami da URLO!
Mare, monti, campagna, si scorgono le dune di Piscinas, il golfo di Oristano, quasi vediamo Roby Poli tra le sue "Caroline" ad Arborea; poi l'Arcuentu con dietro i monti innevati (quelli sopra Gonnos e Villacidro).
Credo che la zona della vedetta si chiami "Gentilis".
L'AbuXivo è GASATO al massimo e subito con fare sprezzante per ogni fatica decide che si va e si va su per una mulattierina zuppa e viscidina. Giorgio fatica un po' e bisticcia col posteriore che non aggrappa ma dai e dai il buon "N" sale. Poi va Stefano e va come un treno senza il minimo inconveniente, da subito azzecca la giusta traiettoria. Tocca a me e vado sicuro visto che avevo ben battuto il terreno per fotografare la salita dei compagni. Non avevo però fatto i conti col cespuglietto proprio all'inizio della traiettoria che dovevo seguire sul budello rialzato della traccia e... Ops, anteriore sbilanciato, perdita di aderenza, motore spento e moto coricata.
Giorgio mi da una mano a rimettere la moto in discesa e torno giu. 10 minuti di pedalate per rimetterla in moto (seconda sudata della giornata) e riparto. 1^ un filo di gas e... "E' un DIESEL" salgo tutto senza mai fermarmi.


Arrivati su si percorre una discesina e ripeschiamo una bretella che ci riporta alla vedetta. Primo petalo della Margherita.
Nuovamente mezza tagliafuoco (spassosissima) poi nuovamente giu e di li verso una salita "Inebriante", tanto che l'AbuXivo si spara in vena una dose (virtuale). Concordo!
De qua giu verso dei campi arati che in parte tagliamo male e all'uscita sulla provinciale il proprietario ci fa una lavatina di capo e commenta sui motociclisti ineducati.
Provo a rabbonirlo con una sigaretta ma... ha smesso di fumare.
Giorgio e Stefano lo drogano di chiacchiere e ci scusiamo per l'increscioso (quasi involontario) attraversamento del terreno e questi finalmente si disarma. Ci racconta delle scorribande che faceva con gli amici con vecchie Puch. Poi accetta un pezzo di Twix e pace è fatta.
Risaliamo e c'ingarelliamo su di un cucuzzolo da dove non si va oltre. Qui si fa (finalmente) la pausa panino. Alle 14.30 passatissime!
Sali, scendi, scendi e sali! Altri petali.
Nuovamente la tagliafuoco e la vedetta. Giu per un bel percorso quasi turistico con scorci di vedute da far sbavare.
Cerchiamo l'allaccio alla tagliafuoco dal basso e la troviamo. Si sale! Ci divertiamo come bimbi felici con questo splendido nuovo giocattolo. Personalmente sono "ALLIBIDINATO" dopo un mese d'astinenza da tassello!!! Che regalo!


Arriviamo a circa 200 m. dalla fine della salita sulla tagliafuoco che ci porterebbe alla base della vedetta e qui... Nulla.
Non si va, Giorgio ci prova due volte ma... Se non passa lui, noi proprio non è il caso.
Lasciamo la presa e non certo per vigliaccheria.
Torniamo a Gonnos a gozzovigliare felici.
Poi il rientro asl buio ed al freddo!
BELLO-BELLO-BELLO!
Grazie ed alla prossima.
Ciao, BXT.
VENERDI' SI ABUSA?




foto di Bruno : http://picasaweb.google.it/brunofotopialbum/UscitaDel170209Margherita#

foto di Stefano : http://www.motosardi.org/ollast/foto/album/jalbum.asp