"Storie di Polverosi Enduristi"
Sinnai - Villasalto
uscita del 29 novembre 2008.
Partecipanti : Stefano, Danilo , Alessandro Caredda.
Scrive Stefano:
Ennesima gita abusiva.
A beneficio degli ultimi arrivati nel nostro mondo Polveroso, la piu'
recente definizione di "Abusivo", che non troverete sul Devoto-Oli, e'
riferita ad un genere di escursioni enduristiche a medio-lungo raggio,
con un contenuto piu' o meno esplorativo di nuovi percorsi, su terreni
generalmente scorrevoli, ma senza disdegnare passaggi tecnici piu'
impegnativi; la moto "abusiva" non esiste; e', invece, "abusivo" chi
la guida in modo improprio, cioe' l'enduro stradale in mulattiera o il
mezzo da competizione su lunghe percorrenze.
Ultime attivita' sono finalizzate la preparazione della prossima
Duegiorni. E per questo stiamo cercando dei passaggi che mettano in
comunicazione Sarrabus, Gerrei, Ogliastra e Barbagia toccando il meno
asfalto che sia possibile. Ma potrebbe anche non essere cosi': in
fondo quello che interessa e' passare una bella giornata, in buona
compagnia, a spasso in moto.
Partenza a ranghi ridotti: diciamo che ci voleva fede polverosa per
decidere di uscire sabato, e cosi' ci siamo trovati in tre (tre somari
e tre briganti, ancora): Danilo, la mente della giornata, lo scrivente
AbuXivo, e Ale-Oink, in fase di rientro con la sua DRZ che ormai
funziona come una porta girevole: entra-esce-entra-esce. ;)
C'e' del lavoro da fare e quindi si va per la via piu' rapida: Sinnai,
Serpeddi', Monte Genis, Villasalto ed eccoci davanti al Flumendosa. Il
grande assente, immortalato come una triste spianata di ghiaia appena
due mesi fa, e' al massimo e dobbiamo rinunciare al guado;
l'igrometro
del ponte piu' a valle segna 3,30 metri e si vedono i segni della
piena al livello della strada.
Saliamo verso Baccu Locci e attacchiamo
l'esplorazione di un percorso che sulle mappe non esiste e che si
percepiva appena su Googlearth. Quello che si direbbe un tracciato
"scorrevole", anche se il fondo, lavato e scavato dalle abbondanti
piogge, richiede una certa decisione nella guida; ma soprattutto
panoramico: ai tornanti si alternano scorci del bordo dell'altipiano,
da cui scendono innumerevoli cascate, e ampie visioni sul mare, tra
Capo San Lorenzo ed il castello di Quirra.
Come tocchiamo l'Orientale, Alessandro dichiara di essere in riserva
energetica e ci saluta per tornare a casetta. Noi proseguiamo verso
nord per qualche centinaio di metri sulla statale e quindi imbocchiamo
una vallata parallela che, nei programmi, dovrebbe portarci ancora
piu' a nord, in un'ulteriore e parallela vallata, quella del Riu San
Giorgio, e da li' al Poligono di Perdasdefogu. Dopo pochi chilometri,
pero', al primo guado la strada scompare:
il fiume, che non ricordo di
avere mai visto prima, forse ostacolato dai detriti a valle, ha preso
il piu' libero corso della strada ed il risultato e' una profonda e
insuperabile trincea. Ci fermiamo a chiaccherare con un pastore del
posto: la sua azienda, visibile appena al di la' del guado, adesso e'
isolata e ci dice che a monte potrebbe essere anche peggio. Niente da
fare per questa volta e ci rassegnamo ad aspettare che le ruspe del
comune ripristinino il passaggio.
Torniamo sui nostri passi e imbocchiamo una delle deviazioni che
avevamo visto scendendo e che forse riportano verso l'interno. Il
premio per la nostra curiosita' e' un tracciato divertentissimo su una
strada che corre sulla nuda roccia per chilometri e che ci scodella
sulla piana alle falde del Monte Cardiga.
Qui e' tutto allagato: la
roccia si ritira ed al suo posto troviamo l'acqua; c'e' solo da
scegliere quale solco seguire e sperare di non essere immobilizzati
dal fango. Mi barcameno alla meno peggio e mi fermo ad aspettare
Danilo. Li' per li' penso che abbia preso un solco diverso dal mio
(con tutta quell'acqua non lasciamo tracce visibili), ma non lo vedo
arrivare se non dopo un po' di tempo, sconciamente coperto di fango:
decisamente piu' a suo agio con l'acqua di mare, Danilo e' stato
inghiottito da un solco traditore e si e' catapultato nei cespugli per
evitare un bagno.
La giornata e' agli sgoccioli e programmiamo un rapido rientro in modo
da non privarci del piacere di una birretta finale a Geremeas; cosi',
per fare una sorpresa a Nonno e Zio. Bel finale, sincronizzato con il
rientro della pattuglia dei fedelissimi di Monte Paulis che arriva
dopo che abbiamo avuto il tempo di tirarci giu' la prima Poretti.
Gran bella giornata e, come sempre, alla prossima!
Foto al solito album:
Stefano
AbuXivo
Scrive Danilo:
Ma quanta roba c'è ??? Ogni uscita che faccio non fa altro che
confermare quanta fortuna abbiamo a vivere nell'isola che non c'è.
Una che ne esplori, dieci, bivi o strade viste dall'alto, che ti
invitano a tornare. A leggere i bollettini meteo non ci si crede ma
abbiamo beccato una finestra di bel tempo davvero interessante. Mai
viste tante cascate.
Sulla piana del poligono: in piedi sulle pedane maggiorate nuove,
guida spavalda,era troppo divertente "corricchiare" sull'acquitrino,
poi, una pozzangherona si è ingoiata la moto e sono finito gambe
all'aria :-)) nella fangazza. Quando mi sono rialzato sembravo
spider-pork.
Mi ha fatto molto piacere chiudere l'uscita con la "cerimonia" al
gerebar. Dopo il convivio e i saluti, Peppe, Danix, Marco, io e
Stefano ci siamo incolonnati verso casa, quando, pochi km prima del
bivio di terramala sento un forte rumore dietro la curva futura, pochi
metri dopo mi trovo davanti ad una scena apocalittica. Una 500 rossa
modello nuovo semidistrutta nel mezzo esatto della strada, senza più
la ruota anteriore destra, pezzi d'auto sparsi su tutta la
carreggiata, un ragazzo scioccato che si era appena preso un airbag in
faccia usciva dal lato conducente per fortuna solo e illeso.
Io e Stefano siamo i primi che arrivano sul posto. Parcheggiamo le
rispettive moto nei due sensi di marcia con frecce accese e fari
puntati verso le auto che arrivavano. Vedo del fumo uscire dal
cruscotto della 500 gli giro la chiave e spengo il quadro, incendio
scongiurato. A questo punto, puntuale come non mai, arriva la
corriera che ovviamente non può passare e di conseguenza non passano
neanche le altre auto che cominciavano ad ammucchiarsi. Che casino.
Beh, il ragazzo sta bene nonostante il frontale con lo spuntone di
roccia, che è rimasto al suo posto, l'autista dell'autobus stava
chiamando i soccorsi, mi sa che possiamo andare sguardo di intesa con
Stefano e via tolto il disturbo.
Ragazzi, pochi secondi e nell'impasto di lamiere potevo esserci
anch'io, ecco perchè mi slittava la frizione, ringrazio il santo
protettore dei polverosi "San Guido da monte paulis" :-)).
CIAOOOOO
Danilo
scrive Alessandro :
Beh, meno male che la cronaca l'ha fatta l'AbuXivo! :-)
Gran bel giro, e il rammarico per il mio stato di "fuori forma estremo" che
mi ha fatto perdere forse il meglio e' ancora maggiore. Posso aggiungere
qualche foto all'indirizzo:
http://www.motosardi.org/caredda.it/foto/album/jalbum.asp
dove ho anche riportato il link alle foto di Danilo.
Anche questa volta per le mie foto ce n'e' una versione georeferenziata,
visibile su richiesta.
Alla prossima.
Ale