Cavalcata di Villasimius anno 2008, memorial Stefano Morea
Per vedere tutte le foto scattate:
Motoclub di Villasimius:
www.motoclubvillasimius.it
le foto di Bruno:
http://picasaweb.google.it/brunofotopialbum/MCSudEst2008
le Foto di Alessandro Mura:
http://it.ph.groups.yahoo.com/group/polverosi-ichnusa/photos/
Report :
Motocavalcata del Sud-Est 2008
(Report By BXT)
La 7^ edizione ha avuto luogo ieri, domenica 30 marzo 2008. Un
successone! (almeno secondo il mio punto di vista).
Alle otto del mattino gia in molti in piazza a Villasimius e pian
piano si sono aggiunti in tanti e tanti le previsioni sul numero di
partecipanti erano per la verità pessimistiche, vista la
concomitanza della nostra manifestazione con altre gare in
calendario FMI con stessa data.
Timore smentito dai fatti che riportavano chiaramente la
partecipazione di ben 118 motociclisti iscritti! L'edizione della
Motocavalcata del Sud-Est con più partecipanti!!!
Nutritissimo anche il gruppo dei Polverosi-Ichnusa con presenti:
AbuXivo, BrunoXT, Peppema, Indiano, Citz, Danilo, Antonangius, Toto
e Nando. Di questi i Fantastici 4, alias, AbuXivo e Citz col ruolo
attivo di apripista dei lenti con pettorina arancione e BrunoXT e
Danilo al ruolo di scope (di tutto) con pettorine verdi. Che lavoro!
Compianti grandi assenti Il "Nonno" e lo "Zio".
Alla prossima Motocavalcata porterò uno zainetto gigante con tutti i
ricambi possibili ed immaginabili e mi farò d'oro. A parte il mio
ruolo, ormai consolidato, di fornitore ufficiale di bombolette
gonfia e ripara ho potuto disimpegnare un malcapitato Honda XL 600
che aveva rotto la leva frizione cadendo, forte del mio fornitissimo
zaino e oplà ecco miracolosamente apparire una leva di ricambio da
XT che si adattava perfettamente. Ma procediamo con ordine.
In piazza sotto al Gazebo del MCV le Gentili Assistenti (consorti e
pivelle) si sono curate di assistere i partecipanti per le
iscrizioni e gli espletamenti burocratici di rito. Il ns.
SupermegaPresidente Giampaolo ed il fido ViceSergio hanno dato il
meglio di se stessi anche questa volta per il corretto funzionamento
della macchina organizzativa. Questa volta senza megafono perché
guasto, nonostante i tentativi di riparazione, per fortuna, cosicché
Sergio non ci ha tediato con la pubblicità dei pezzi di ricambio per
le cucine a gas…
Al via anche 5 o 6 XT d'epoca tipo il mio ma non altrettanto ben
tenuti. Uno di questi era cavalcato da due baldi giovani che pare
abbiano fatto faville lungo il percorso (tipo Gianluca e Biba ai
tempi d'oro). Diverse XL e Dominator tutte rigorosamente gommate
stradali…
Gia sin dalle prime battute, a Is Traias, ecco una XL che non
aggrappa sulla prima collinetta e scivola sino a cadere. Giampaolo
si prodiga in consigli ma invano, il pilota è già sconvolto e
Giampaolo finisce per portargli su la moto e (per nostra e sua
fortuna) il pilota decide di fare dietrofront e di concludere lì la
sua giornata da mancato scavezzacollo.
Danilo ed io, ma anche Citz e Stefano abbiamo visto ben poco perché
addetti alle funzioni di raccattatori. Arrivavamo che il più era gia
compiuto e non disponevamo neanche di una Luger per "Finire" gli
agonizzanti e siccome la Protezione Civile era sempre nei paraggi
non potevamo fare come con le Foche, "Legnata in testa"…
Scherzi a parte, la salita a Minniminni è stata un vero Calvario
(post pasquale)… Almeno 1 h. e 30 di percorrenza con un pilota di
Dominator (gommato stradale) che abbiamo risollevato per otto o
dieci volte… Una cosa penosa e quasi pietosa (una piccola via
Crucis) tanto per il malcapitato quanto per noi Cirenei!
Anche questo, arrivato poi alle carceri di Castiadas, ha saggiamente
deciso di abbandonare.
(Se ci fosse stato Muramau col suo Dominator gli avrebbe fatto
vedere come si fanno i numeri).
Insomma noi 4 di picche abbiamo accumulato un ritardo inverosimile e
siamo arrivati in zona C Cesarini (pranzo) alle 15.45…
L'AbuXivo poi ha fatto da guida ai fuoristrada dell'assistenza ma ha
potuto recuperare parte dell'uscita in solitaria con lo zoccolo duro
dei Polverosi ed Abusivi che dal ristorante hanno proseguito per il
Gerebar ormai sciolti dai vincoli ufficiali. Antonello ha preso la
via di casa su asfalto, dopo pranzo, causa nefasti effetti
influenzali. Pure io ho ripreso la via di casa su asfalto dopo
pranzo (tradendo i Polverosi ed il Gerebar) causa caviglia della
consorte che aveva assunto dimensioni da melone!
Pare vi fosse anche il Trickerista della scorsa edizione (quello che
si era un po'sfracellato a Buddui) e pare che anche quest'anno si
sia distinto per una caduta seguita da investimento di Quad! Giro
terminato in auto dopo avere marcato visita presso l'ambulanza del
soccorso.
Il rio Picocca ha fatto la sua bella figura regalandoci comunque un
po' d'acqua e non so se abbia dato spettacolo con aspirati bagnanti
perché essendo arrivati per ultimi non abbiamo avuto modo di vedere
nulla. Salvo tre ultraritardatari che sono arrivati letteralmente
sparati e uno di questi ha fatto un volo ancor prima di toccare
l'acqua!
L'amara sorpresa ci è toccata al Gazebo dello spuntino oltre Picocca
che ormai era stato abbondantemente saccheggiato e ci siamo dovuti
accontentare solo di un goccetto di vinello…
(Meno male che lo zainetto del sottoscritto è sempre fornitissimo di
Mars, Twix, Bounti, e barrette varie).
In conclusione posso dire che la Motocavalcata vista da dietro non è
poi così male, il passo è lento ma ti diverti ugualmente! Mi è
dispiaciuto solo non aver potuto viaggiare affiancato ai compagni di
sempre, mi sono molto mancati l'Indiano e Toto che volavano in testa
ed altri amici di vecchia data (leggi Ernst).
Assenza totale dell'usuale gruppo di Aficionados tedeschi (pare
siano diventati genitori) quindi auguri al Neopolverosogermanico.
Assente (non ne conosco il motivo) il Motomedico Detleff, presenti
in compenso un nutrito gruppetto di continentali di Teramo, Gubbio e
Trento.
Bene, non mi viene in mente altro, saluti a tutti e grazie a tutti.
Ciao, BXT.
Scrive Toto:
Mi accodo da buon secondo al report di BXT, ma non avendo niente da aggiungere
per ciò che riguarda la motocavalcata in sé, partirò dalla descrizione delle
"mie cadute".
1. Subito dopo la prima freccia rossa, le moto stanno in fila aspettando il
proprio turno. Io mi defilo, aspettando marco che si è un po' attardato nel warm
up a is traias. Quando lo vedo mi metto in fila e quando tocca a me parto. Ma,
alla prima curva a sx, proprio sul tratto più ripido, ki mi trovo? Un dominator
rosso (con le ruote stradali!!!) in difficoltà che mi prenda mezza curva e mi
butta tutto sulla dx. Epilogo?! Manco partiti che già cado, quasi da fermo
ok..., ma il contatto coi primi è perso e quindi.... Quando arriva marco, che
ci vede fermi entrambi, si ferma anche lui e tiriamo su le moto, quello si scusa
e riparte, e io e marco ci prendiamo una boccata di ossigeno che quando
ripartiamo siamo ultimissimi!!! Io battistrada e lui da tergo. Spazio 4 - 5
curve che mi trovo solo (poi lui dirà che si è ingolfata la moto...) e sperduto
perché la traccia principale è già persa e non c'è ombra di freccia di nessun
colore. Ok, la motocavalcata è cominciata!!! La scopa (KTM SX 125) mi informa
che quello con la yamaha è tornato indietro e mi indica la via d'uscita, una
bellissima tagliafuoco da fare in discesa e al controllo trovo BXT, Danilo e
Citz il quale pure mi instrada sul percorso da seguire.
Poi solo non ci starò più perché incontrerò singoli e gruppetti in ogni segmento
e in fin dei conti, le motocavalcate servono proprio a ciò.
E allora, le altre cadute in sequenza:
2. mi trovo con un gruppetto di KApponi. Alcuni grossi e pilotati bene, un altro
più piccolo che non ha il mio passo. Il percorso è pianeggiante e paludoso. Dopo
essermi liberato, sembrava il ciottolato del letto di un fiume, di quello più
piccolo, in piena trance agonistica supero tutti! E così mi trovo tutto solo in
un rettifilo di quelli sterratoni che tanto mi piacciono e tanto piacciono al
mio 520. Potenza e velocità massima fino al bivio. Il pneumatico posteriore era
già in riserva da sabato scorso e l'epilogo non poteva essere altro: per non
infilarmi nella rete che recinta il campo alla fine dello sterrato, praticamente
la lancio in terra, ma non farò in tempo a scalzarmi e il pollice della mano sx
rimane incastrato sotto la manopola, provocando la terza lussazione, frattura o
quello che cavolo è, nella mano sx, su 5 dita disponibili! Ah, ... la freccia
blu indicava sx... e tutti i motociclisti di prima, nel sincerarsi delle mie
condizioni di salute mi lasciavano al palo, un po' godendo J, e li si
dirigevano.
3. Arrivati al fiume, lo affronto con piena foga. C'è anche il pubblico e un
annegamento non è il miglior modo per presentarsi. Faccio entrambi i letti senza
nessun problema fin quando, proprio nel punto in cui comincia la terraferma, chi
mi precede si ferma! Situazione già vista al punto 1 e stesso epilogo: ringrazio
quel generoso che mi ha aiutato a risollevare la cavalcatura. Penso di non
averlo fatto al momento, sia perché allo stremo sia perché awelanato per essere
stato danneggiato da ki mi precede. Alle riprese video la sentenza!
4. La quarta è quasi il suggello di tutto quanto già successo. Dopo essere
andato al distributore di san (Vito o Priamo?) a rifornire, per accorciare e
perché abbiamo sbagliato, siamo rientrati nella strada prima e ci siamo trovati
dove il pastore pascolava il gregge. Un'accelerata d troppo e il fondo scivoloso
per l'erba e umido per la cacca, mi fa perdere il controllo e 4!
Statisticamente emerge che la 2 e la 4 sono prive di testimoni, ma il dato
principale è che non ho niente di preoccupante e posso continuare fino al 120°
km senza problemi, anzi.... Alla fine ero talmente stanco che non vedevo manco
più le rosse e andavo con Marco, appena convalescente, nella speranza di
ricongiungerci con Nando, sempre nel gruppo dei primi.
Anziché continuare, come programmato, altri giri da soli, torniamo appena
finito lo spuntino consumato all'ombra degli alberi in una radura sotto la 125 e
relativa pennica!
Alla prossima, grazie a tutti,
toto520!!!
Scrive Stefano:
Morti no, moribondi forse... ;-)
Se dovessi raccontare del percorso, personalmente potrei farlo con il
ricordo della precavalcata. In sostanza, un giro lungo e veloce senza
grosse difficolta': per chi ha denti abituati al pane duro della
mulattiera, si puo' dire che non c'erano difficolta' vere e proprie.
La discesa di Minniminni, insieme alle tagliafuoco di Villasimius e a
quelle (inedite) del Monte Arrobiu (sic) di Villasalto sono state
forse gli unici momenti interessanti per l'hard. C'e' stata anche una
bella mulattierina inedita del dopopranzo che pero' abbiamo fatto in
pochi, dato che i piu' si sono dileguati alla spicciolata per asfalto
o altri itinerari.
Io ho trovato questo itinerario molto divertente, come piace a me:
lungo, panoramico, scorrevole ma con qualche spruzzata di difficolta'
qui e li' (i punti citati prima).
Lascio alla voce del Grande Presidente il giudizio complessivo sulla
manifestazione, nei suoi risultati di numero e gradimento.
Bella giornata, con temperatura e condizioni di terreno ideali e
polvere nel limite del ragionevole.
Quanto alla mia esperienza, e' stata una giornata "di servizio": avrei
dovuto fare da apripista con Citizen del gruppo soft, ma un tale
assembramento non si e' mai attuato e si e' fatto altro. Una caduta
scemissima, a conferma che gil sterratoni possono essere sommamente
pericolosi, stava per finire male per me, quando sono caduto per un
niente e la scivolata stava per fermarsi in un pozzo di scolo
dell'acqua a bordo strada: scenetta degna del coyote dei cartoni
animati e nessun danno. Dopo questo episodio, buona parte della
mattinata e' trascorsa a cercare di tirare fuori dai pasticci uno con
un Dominator munito di bauletto e gomme stradali semilisce. La salita
a Minniminni e' stato un vero e proprio calvario con questo poveretto
che cadeva ogni dieci metri ad ogni caduta la moto era sempre piu'
acciaccata e lui aveva sempre piu' tic nervosi. A Castiadas l'abbiamo
diffidato dal proseguire e l'abbiamo licenziato. Altra perla della
mattinata e' stato quando dalle parti di Tuerra mi hanno fermato dei
tizi (due ragazze straniere in macchina, ma poi e' spuntato uno con un
bastone: un vero agguato) per protestare contro quelli che ogni
domenica "fanno il circuito" tra le case in mezzo ai bambini e tra la
gente che gira in bicicletta. Ho fatto presente al mazziere che
certamente non eravamo noi quel tipo di gente e che ciascuno risponde
per se'. Come sempre, c'e' da riflettere su dove sta andando il
rapporto tra chi va in moto e "il mondo la' fuori".
Dopo il rifornimento ho accompagnato il gruppo delle vetture di
servizio lungo l'itinerario alternativo di Sangassua e Tuviois. A
volere cercare del bene ad ogni costo, e' stata una buona occasione
per studiare con molta calma il panorama!
Pranzo a Burcei, buono e abbondante, ma la mia vita da endurista non
comprende la tavola, soprattutto se la giornata e' bella e la polvere
chiama. Dopo un paio di forchettate agli ottimi antipasti, ho
cominciato a dare segni di insofferenza e alla fine siamo riusciti ad
aggregarci tra Polverosi per rientrare verso casa. In sei che eravamo
siamo riusciti a fare piu' pasticci che gli oltre cento della
Motocavalcata quando l'Indiano e' partito in avanscoperta su una
mulattiera che sapeva lui, senza considerare che due erano piu' avanti
di lui sull'itinerario previsto e che in tre non avevamo capito che
dovevamo seguire l'indianata. Ricompattato il gruppo, abbiamo
proseguito per Arcu su Cabriolu, Sottobosco, ex Pietroni e Mont'e'
Paulis. Da qui siamo scesi verso il Fiume e, da veri Polverosi, la
giornata e finita tra chiecchere e Poretti al Gerebar.
Insomma, bella compagnia, come sempre, ma ci vediamo presto per uno
dei nostri bei giri abusivi!
Stefano
AbuXivo
Scrive Danilo:
Ogg: tutti morti? dai che stiamo aspettando i report...
E' la mia prima MVC e si sa che la prima non sai se è la più bella ma
è di sicuro quella che ricorderai di più.
Mi sono divertito molto. Ho avuto il privilegio di essere testimone
del lavoro e della dedizione che ci mettono Giampaolo , Sergio ,
Sergio e gli altri del motoclub per portare in porto una
manifestazione come questa.
Ho visto cose ..... che voi assenti non potete nemmeno immaginare: ma
non le solite "navi da combattimento dei bastioni di Orione", ho
visto moto fighissime portate malissimo. Ho visto piloti vestiti
con "passione" con moto che non gli daresti nessun credito ma che
andavano come treni, guidate secondo la teoria dello Zio "ogni uno la
porta come crede e sa fare". Ho visto uno con un k250 che ha fatto
tutta la mvc senza poter usare la frizione, è caduto decine di volte
(una caduta è quella del guado), aveva una strana tecnica di
partenza, accendeva, spostava la moto dove il terreno era più
sdrucciolevole buttava la prima e dava gas tenendo il freno anteriore
bloccato, la ruota posteriore, liscissima, girava a mille bucando il
terreno, mollava il freno ant. e saltava sulla sella, impennata
inevitabile e via. Ho visto moto che hanno sbagliato strada perchè
qualche buontempone si è messo a girare le frecce segna pista. Ho
visto l'abusivo che riesce a trovare il tempo di tacchinare due
donzelle (niente male) anche in mezzo alla campagna. Ho visto cosa
c'è nello zaino di Bruno ed ho cambiato il mio concetto di spazio.
Bella esperienza, bella compagnia, bello anche il rientro trasformato
in una M.Paulis Classic. Foto (poche) on-line.
Danilo dr350
Scrive Antonello Angius:
Ebbene si, quel giorno (che poi sarebbe ieri) c'ero anch'io. Con un
po' di cose che terminano in "ite" alla gola, ma ho fatto tutto al
risparmio e me la sono cavata. Nonostante il gran numero di moto è
stato abbastanza tranquillo. Sarà che da tempo ho messo a fuoco cos'è
una motocavalcata: una manifestazione non competitiva dove però otto
su dieci tirano quanto più possono (a anche oltre) per ben figurare o
per non sfigurare. Quindi:
1) a ogni tagliafuoco o punto meno che facile ho evitato accuratamente
di intrupparmi;
2) mi sono lasciato superare senza problemi da chi voleva farlo, anche
dai quad in rettilineo, salvo dover in qualche caso risuperare finito
il rettilineo.
Bella la folla al Picocca che sta a guardare se cadi in acqua!
Forse l'avevo già detto un paio di anni fa, ma sentendo quanto ci ha
raccontato Citizen dopo il Picocca, sul tipo che cadeva continuamente
a Minniminni, ripeto che scriverei nella locandina, magari in piccolo,
che i tasselli sono obbligatori e i bauletti vietati. Qualche anno fa,
prima che comprassi il K, mi era venuto in mente di tentare la
motocavalcata versione soft con il GS 1150, e posso immaginare la
figura (e i danni) che avrei rimediato: Minni Minni non è hard, ma non
è assolutamente soft, ieri ad es. ho visto persino un Peppema
insolitamente sudato! E in cima purtroppo ho incrociato un'ambulanza
che andava a soccorrere un azzoppato.
Sicuramente qualcuno ha sottratto o girato qualche freccia, ma bastava
fare un po' di strada per trovarne altre: si vede che dietro c'è stato
un bel po' di lavoro di frecciaioli! Anche la scelta dell'agriturismo
è stata azzeccata: dando per scontato il ritorno su asfalto e la
rinuncia alla cena mi sono dato un po' da fare, dolcetti e liquori
compresi ... abbiamo mangiato sardo ma non i soliti ravioli e porcetto
(che pure non mancava), bensì roba un po' più ricercata.
Quindi grazie a tutti, da Giampaolo alle "giacche verdi e arancioni",
compresa quella solitaria ferma in cima alla collina più alta fra via
dell'Argento e Burcei, che guardava passare le moto con un'aria da
noia mortale, manco fosse il custode di un parcheggio condominiale.
PS.: nel cellulare ho trovato il messaggio di un numero che termina
con 904. Tutto bene grazie: se mi dici chi sei mi segno il numero!
Antonello
Scrive Alessio:
Purtroppo causa mio malessere, non sono stato di buona compagnia e magari
dimenticato da qualcuno.comunque c'ero e scrivo il mio report.
Appuntamento come da accordi con Ale Mura, ore 7:20 a casa sua con auto e
carrello.diciamo che odio fare ritardo e alle 6:55 sono gia' a casa sua!
Mando sms che son fuori, dopo un po' si presenta con nuova livrea moto,
bull cangiante (molto bella tutta arancio era un po anonima).
Carichiamo la moto con delle cinghie professionali che garantiranno
rapidita' e sicurezza nel trasporto delle nostre k..
Arriviamo a villa dopo essere stati superati dai nostri compagni polverosi
Maurizio ,L'Indiano,Danilo,Giuseppe, Stefano.
Iscrizione, dono della benza, e chiacchierate varie.subito faccio notare
agli altri la presenza "sinistra" di un Dominator rosso, con bauletto,
dotato di gomme stradali piuttosto vecchie e consumate.sospetto.che poi come
un presagio si trasformera' nell'incubo delle ottime scope (Danilo e
Stefano)...
Diciamo che avevo partecipato ad una sola altra cavalcata (Arborea) che
avevo affrontato con spirito amatoriale, questa volta credo di averla
vissuta diversamente e per certi versi mi sono divertito di piu'!!
Bello il percorso anche se piuttosto facile con pochi tratti "expert", e
troppo facili x creare davvero una selezione che comunque l'endurista
cerca,. e magari poi trova prendendosi a "sportellate" con altri in tratti
veloci e ricchi di curve..(IO!!)
Diverse volte o rischiato di venire coinvolto in cadute di altri, dopo
essersi ricompattati al gruppo, mentre si viaggiava bene quando dopo un po
la "selezione naturale" portava ad ognuno a posizionarsi in maniera sicura..
Mettiamola cosi' ho rischiato meno quando con il gruppetto dei veloci si
tenevano medie alte, e ho rischiato di farmi male quando mi sono ritrovato
in mezzo a moto troppo lente o persone sconsiderate che rischiavano
oltremodo.
Comunque complimenti a Giampaolo e Sergio per la giusta organizzazione,
visto anche il numero esagerato di iscritti!!
Ottimo il pranzo anche se non ho mangiato quasi nulla ma mi sono limitato ad
assaggiare.
Ci tornero' senza moto..
Vorrei sottolineare la compagnia di Ale Mura fantastica, e anche il fatto
che alla fine non andiamo malaccio in moto.visto che eravamo sempre la'
davanti.Ale sta migliorando tantissimo!!
..scusate invece il mio umore un po cupo e un po assente al pranzo, cosa che
mi capita di rado e prescinde dalla situazione e dalla compagnia che invece
e' stata molto piacevole, come il rientro da veri polverosi con Citz (e'
sempre bello vederti!) Giuseppe kappa che ammiro sempre di piu' (da quando
mi ha detto che gli piacerebbe un 2t!) Stefano che ha una risata contagiosa
e mette sempre di buon umore, L'indiano Giuseppe che con le sue "indianate"
movimenta sempre le uscite, Danilo che si conferma ottimo acquisto
polveroso, Luca uski sempre velocissimo,Antonello che si e' arreso alle sue
extreme "tremolanti",finalmente ho conosciuto anche Toto ktm, e infine Bruno
anche se non ti ricordi il mio nome.
Un pensiero speciale a Danix e Zio Marco,. comunque con voi sarebbe stata
un'altra cosa...
Alek300
Scrive Giampaolo IL PRESIDENTE:
Ciao a tutti!!
Raffreddati un pò i motori, passo a qualche commento sulla MCVN2008.
Prima di tutto devo ringraziare Stefano, Danilo, Bruno e Citz per
l'encomiabile "lavoro" svolto e per la grande pazienza e "senso del
dovere" che hanno dimostrato domenica scorsa; vi siete sobbarcati anche
voi un pò di lavoro "sporco", come abbiamo fatto io e Sergio, e anche se
ciò non si vede agli occhi di tutti, è alla base di tutta
l'organizzazione. E' quella parte che più o meno tutti non vorrebbero
fare, ma è indispensabile farla: e qui si vedono le persone "vere"....
Grazie, Ragazzi!
Subito dopo ringrazio tutti i Polverosi per la partecipazione
abbastanza massiccia! Mi dispiace non essere riuscito a scambiare 4
chiacchere rilassate con tutti voi, ma purtroppo nei momenti in cui non
sono in moto sono piuttosto "concitato" per chiaccherare in relax... so
che mi capite :-) :-) . Non ho avuto neanche l'occasione di presentarmi
con Alessio K300, col quale (se non sbaglio!) era la prima volta che ci
si vedeva... Ciao Alessio, alla prossima occasione ci stringeremo la
mano! :-) Con Toto K520 non ci siamo salutati prima dell'agriturismo
(sono arrivato alle 15, 40 a causa di "soccorsi" con Bruno e Danilo);
idem per Marco Roggia e Roberto Solinas: quest'ultimo purtroppo ha
potuto percorrere solo 4 km dei 190 del percorso.... che sfiga, Roberto:
alla prossima...
Si, Danix e Zio ci sono mancati, ma sappiamo che hanno la
giustificazione firmata dai genitori!! ;-) Ci è macato anche Giorgenne,
Robi Poli e la banda di Arborea... saluto tutti!
Ora due considerazioni sulla giornata: per dire che c'era la gara di
enduro di campionato in concomitanza a Fluminimaggiore, credo che ci
possiamo dire soddisfatti dei partecipanti! abbiamo contato 118 moto,
104 delle quali regolarmente iscritte. Di queste 104, 37 erano tesserati
FMI, e di questi 37 circa 13/14 erano soci del MC Villasimius.
Purtroppo, il dato che emerge è che se NON avessimo accettato NON
tesserati FMI, la manifestazione avrebbe avuto un aspetto molto più
"ridotto".... ci siamo (mi sono... :-) ) accollato la responsabilità e
abbiamo deciso di iscrivere tutti... Grazie a qualcuno lassù, nessuno si
e è fatto male.
Da ciò che ho sentito e visto, pare che l'organizzazione sia andata
abbastanza bene, che il pasto non era male e che la giornata nel
complesso sia andata liscia; spero che vi siate divertiti e che vi abbia
fatto piacere trascorrere questa giornata col Motoclub Villasimius:
sappiate che siete sempre i benvenuti! E questo vale anche per i
ragazzi che hanno fatto il notevole sforzo di "saltare il mare"!
Sappiamo che muoversi dalla penisola verso la Sardegna non è nè facile
nè economico, quindi un saluto e un ringraziamento ai ragazzi di Teramo,
di Gubbio, del Trentino, di Vicenza (?), di Arezzo, che dovrebbero
leggere in copia: ciao ragazzi, e spero di rivedervi da queste parti.....
PER TUTTI: Ricordate che se avete qualche consiglio, critica costruttiva
o suggerimento per migliorare, sono sempre ben accetti!!! Se avete dei
filmati o delle foto digitali, fatecele avere in qualche modo....
Un saluto generale e un grazie a tutti...Scusate se dimenticato
qualcuno! E ora me ne vado a lavorare :-) .
A presto...
Giampaolo Carboni - Presidente
Motoclub Villasimius
Via Umberto 99
09049 VILLASIMIUS
Tel. 347.0371677
Fax: 070.791024
mail to: motoclubvillasimius@...
www.motoclubvillasimius.it
Scrive Alessandro Mura: (ex-XR ora K450)
Sembra lungo, ma non lo è!
Tralasciando i soliti ringraziamenti e i complimenti al motoclub Villa, per la
perfetta organizzazione da cui ne è derivata una bellissima giornata, vi vorrei
raccontare la mia
cavalcata.
Appuntamento a casa mia con ALE300 alle 7.20.
Mi alzo alle 7, mi affaccio dalla finestra e vedo; Clio scura e carrello
attaccato con Alessio ansioso dentro che mi aspetta.
Mi vesto e senza fare colazione esco carico di ansia anche io per non farlo
aspettare.....
Arrivo a Villa 8.30
Scaricate le moto, il KTM di Alessio viene parcheggiato fianco ad una finestra
di una signora che non ha gradito molto il rumore del riscaldamento.
Infatti mentre Ale sgasava con aperture di manetta prossime al tutto aperto, ho
notato le tende, di una finestra che stava praticamente appoggiata al
silenziatore, che
si aprivano, e mi colpiva uno sguardo insanguinato direzione schiena ALE...
La donna in pigiama imprecava vistosamente, non penso fosse proprio un augurio
di buona giornata, per poi dileguarsi nel buio, tipo fantasma ancora da
esorcizzare.
10 minuti dopo vedo arrivare Giampaolo con la moto nuova.
Penso stia venendo per farci vedere la bestia, invece arriva inc @@@ to nero
perchè ingolfata.
Ci sono volute 4 persone per accenderla, ma dopo 6 km di spinta, circa 110
pedalate e qualche vistoso calo glicemico siamo riusciti nell'intento....
Arrivato in piazza, l'occhio mi cade subito su un bestione vestito arancio con
una birra in mano.....facendo benzina a modo suo! ( 08.30 AM....! )
Una volta partita la cavalcata, il primo intoppo subito dopo la prima freccia
rossa.
Un Domi con tanto di bauletto e gomme stradali consumate, stava fermo in una
curva cercando di fermare il serpentone di moto, per poter fare manovra e
ripartire.
Mosso a compassione, e visto che stava mandando tutti a fan @@@lo, mi fermo.
Quando ha iniziato a fare manovra ho capito di aver sbagliato a fermarmi.
Si muoveva, tornando indietro, alla velocità di 1mm all'ora.
Visto l'andazzo sono ripartito,sapendo di ricevere una buona quantità di
insulti.....
Nel salitone sterrato, dove a Calo gli era caduta la moto in fondo al burrone,
vedo di sfuggita un quoad che aggancia un Easy230 che cercava di sorpassarlo, e
schiaccia il motociclista.
Panico!
Ci fermiamo, e le urla dell'uomo non dicono nulla di buono.
Per fortuna subito dietro c'era dott Oddini, che conosco, che gli fa muovere le
gambe e si assicura che la cosa non sia grave.
Visto che li non potevo fare nulla, riparto.
Alla fermata successiva vado dal dott, e gli chiedo se era arrivata
l'ambulanza,la risposta è stata : ma vaaaà, si è sollevato, ha preso la moto e
se ne è andato......!
Bho! forse era Superman, ho pensato, comunque meglio cosi!
Prima di arrivare a Burcei, abbiamo affrontato una strada veloce in discesa,
delimitata da una rete metallica.
Mi sorpassa un K ad alta velocità e nella curva successiva arriva troppo veloce,
perde aderenza, scivola, la moto si pianta nella rete e lui vola letteralmente
scavalcando la rete, finendo giù dalla scarpata...... Panico!
Appena in tempo a fermarci, sconvolti, e rivediamo il motociclista risalendo a
mo di scalata, sorridendo e assicurandoci che non si è fatto nulla...
Doveva essere un secondo Superman!
Arrivati al Piccocca, l'unico passaggio "bagnato" degno di nota sono stati due
tipi con un 525.
Si avete capito bene, in due con una moto.
Il bello è, che non erano stile Colomo, cioè vestiti enduro, ma in gins e
tennis.
Addirittura quello dietro aveva un Jet e gli occhiali da sole.......paura!
Nel passaggio al fiume, iniziano a barcollare vistosamente, si è alzato un coro
dall'argine che ha accompagnato tutte le oscillazioni per terminare con una
esplosione di gioia e risate nel momento del tuffo carpiato parallelo!
Tutti e due, con moto compresa sott'acqua.....
L'unica reazione del pilota all'arrivo nell'altra sponda, è stata quello di
fumarsi una sigaretta!
Da qui in poi tutto tranquillo, o quasi, sino al pranzo.
La strada del rientro è stato tutto fuorché rilassante.
L'indiano si è esibito in una dimostrazione di poca resistenza all'alcol !
Direzione Monte Cresia, era al centro del gruppo, e come un fulmine a cel
sereno, esce dall'asfalto e si lancia in una mula impestata!
Io Stefano e Danilo proviamo ad aspettare, visto che non era quella la direzione
decisa.
Alessio e Cittadini, che erano avanti, non vedendoci tornano indietro.
Attendiamo 10 min e niente.
Cittadini nervoso accende la moto e va via dall'asfalto, noi lo seguiamo per
fermarci ad aspettarlo all'uscita della mula.
Niente, non arriva, mi preoccupo e, solo, torno giù e mi faccio in solitario la
pietraia.
Non lo trovo, mi preoccupo ancora di più, raggiungo gli altri, e inbufaliti mi
raccontano che l'indiano è stato avvistato da Cittadini sul monte, lontano....no
comment!
Ritrovato, il suo sguardo da cane bastonato, ci ha fatto sorridere scacciando il
nervosismo!
Morale della favola, ho perso il bidone della benzina, siamo arrivati a Villa
alle 20 circa, e a casa alle 22.
Ringrazio tutti quelli che hanno contribuito alla fantastica giornata!
ALE450
Scrive Giuseppe Nissardi:
La mia cavalcata :
La mia cavalcata inizia con tre settimane di ansia per la Giallona, portata
dal meccanico per fare, per la prima volta da quando l’ho comprata, una
manutenzione ordinaria approfondita, e ritirata solo la sera della vigilia
alle 20.30. Il buon Antonio si fa perdonare, per la sua simpatia e per
l’ottimo lavoro svolto, la belva è perfetta. E’ mortificato per il ritardo,
dovuto a superlavoro alla BMW e concomitante attacco influenzale, e
litighiamo per il costo del lavoro. Lui vorrebbe farmi lo sconto, ma,
nonostante la sua stazza da 100 Kg, riesco a spuntarla io ed a pagare il
prezzo intero, che mi sembra più che onesto. Ve lo raccomando, è molto bravo
e preciso, ha solo due difetti: 1) quando lavora non risponde al cellulare;
2) lavora troppo. Quindi se siete apprensivi o avete molta fretta lasciate
perdere. Cmq a mezzanotte e mezza ho finito di rimontare il paracolpi ed
altri accessori che avevo tolto per la manutenzione ed ho completato
l’attrezzatura e l’assetto da cavalcata (un’altra volta vi faccio l’elenco
per confronto con quello encomiabile di Eta Bruno XT). La sveglia è alle
6.30 e, tenuto conto del cambio di ora e della sovreccitazione, dormirò per
quasi 25 minuti. Arrivo quasi puntuale al Margine Rosso dove sono già Citz,
Danilo e Peppe e partiamo subito. Lungo strada superiamo il carrello dei due
Polverosi mollaccioni. Solito rabbocco di benzina a Villasimius, dove
troviamo l’Abusivo, Bruno, Antonello ed altri vecchi amici e poi in piazza
per l’iscrizione. L’organizzazione burocratica è perfetta e facciamo tutto
in un attimo: Alessandro, a centro tavolo, risponde prontamente e con la
massima chiarezza ed efficacia a qualunque domanda, anche la più difficile:
fa un bel sorriso e dice: “Boh! Mah! Poi vediamo! Eeeeeeh!” I due commissari
della federazione alternativamente mi fanno compilare con tutti i miei dati
una trentina di moduli da cui risulta che sono socio del MC Sarroch, del MC
Paderno Dugnano, del MC Diavoli Rossi, della filarmonica di Vienna, del
dopolavoro ferroviario delle isole Tonga, del circolo arcigay di Orgosolo e
di numerose altre lodevoli associazioni di mezzo mondo. Non appena l’altro
commissario stabilisce che il modulo è errato lo straccia e costringe il
collega a inghiottirlo, per non lasciare prove. A un certo punto compare il
modulo già compilato per il MC Villasimius con tutti i dati di tutti, manca
solo il n. di tessera FMI di Danilo, che è l’unico ad averla dimenticata a
casa, viene invitato a fare un salto a prenderla e si mette a piangere
dignitosamente sulla spalla di Giampaolo. Dopo un’ora di divertimento puro
riesco ad ottenere il tagliandino verde per la benza senza pagare e, grazie
a Dio, si parte. I miei prodi compagni Polverosi vengono assoldati come
guide e scope del gruppo soft e solo io, Ale e Ale, non avendo
sfortunatamente fatto la precavalcata e non conoscendo il percorso siamo
costretti, a malincuore a portarci verso la testa del serpentone per partire
con gli hard. Questo fatto increscioso ci priverà della gioia di portare a
cariredda ‘e oru un Dominator rosso, gommato MT50, con bauletto pieno di
zavorre in piombo, su per tutta la salita di Minniminni. Dopo il giro
turistico del paese si fanno le solite mulattierine costiere verso Punta
Molentis. Fin dall’inizio si mettono in mostra alcuni elementi perniciosi
del gruppo, tra cui segnalo un giovinotto di belle speranze su Honda rossa
due tempi, priva di targa, che in tutti i tratti di trasferimento mi
superava infilandosi bruscamente nel ridotto, ma ragionevole, spazio che mi
separava da chi mi precedeva e procedeva quindi ad andatura schizzofrenica
(sic) aprendo e chiudendo violentemente il gas e ricoprendomi di volta in
volta di polvere (quasi sempre), sassi (spesso), fango (raramente) e nuvole
biancastre e puzzolenti di olio bruciato (immancabilmente). Fortunatamente
il baldo giovine scompariva in tutti i tratti tosti in cui era necessario
scaricare cavalli a terra e far camminare la moto. Solo la proverbiale
pazienza degli Indiani mi ha consentito di sopportarlo quasi fino alla fine.
Ho reagito solo sui massoni rotolanti di porfido a ovest di M. Genis, dove
ho aperto a tuono, cercando di colpirlo con qualche rolling stone. Ma
evidentemente l’ho mancato perchè dopo dieci minuti era di nuovo lì e mi
sono rassegnato. Tra gli elementi positivi segnalo invece Ernst, l’amico di
Bruno, che con la sua motina dall’andatura regolare compariva sempre nei
tratti più belli, ed anche i due su KTM vestiti un po’ così (spolverino
casual per il pilota), che ho avuto spesso davanti e non ho mai osato
cercare di superare. Primo perchè camminavano quanto me, secondo perchè
erano uno spettacolo da vedersi, il passeggero perdeva sempre le gambe e
sembrava che da un momento all’altro dovesse fare un salto mortale
all’indietro stile Biba Zainetto ed atterrarmi sul parafango,
simpaticissimi! Il percorso è stato abbastanza bello, come sempre con
qualcosa di migliorabile. Molte e molto belle le tagliafuoco, fra le
mulattiere e single track è sempre bella la discesa da Minniminni e qualche
altra cosetta, ma la postcavalcata Polverosa era meglio. Nel percorso hard
non c’era niente di difficilissimo, come è giusto che sia in una cavalcata,
ma diverse cosettine sfiziose. Sempre bello e spettacolare il guado del
Picocca dove ho rinunciato a fare il mio consueto tuffo nella fresche acque,
ma ho comunque rischiato la vita. Dopo avere fatto lo spuntino e il pieno di
benza, e guardato un po’ di docce e tuffi altrui, visto che le prodi scope
polverose ancora non si vedevano, mi sono seduto a prendere il sole su un
grosso masso liscio sulla riva, a 5 – 6 m dalla salitella di uscita del
guado. Continuavano ad attraversare i quad con un orrendo stile “ho l’ancora
paracadute attaccata a poppa”, e qualche motociclista lento del gruppo soft.
Uno di questi, su XT600 verde/viola (che la sfiga sia con te, peggio di una
Prinz grigio pirla), arriva in evidente stato di cottura avanzata e nella
seconda parte del guado, invece di andare dritto verso l’uscita, forse
indirizzato da qualche sasso dispettoso, devia a 45 gradi a sinistra e, di
inerzia, si schianta con la ruota anteriore contro il suddetto masso liscio,
in mezzo alle mie gambe. Fortunatamente riesco a schivarmi ma, essendoci
numerosi testimoni ed il rischio di inquinare il fiume, non posso finirlo a
colpi di pietra e mi tocca a bagnarmi i piedi ed a tirarlo fuori prendendolo
per le canne della forcella. Tornando al percorso erano brutte, anche per
la polvere veramente eccessiva, le salite a Minniminni ed al cantiere di M.
Arrubiu. Quest’ultimo invece, al di là delle belle tagliafuoco, ha avuto per
me un significato particolare. Quando ho varcato il cancello mi sono fermato
un attimo a ricordare quella giornata di ferie passata con Citz ad esplorare
ogni cm di quella dannata recinzione cercando invano un varco per le miniere
di fluorite. Poco più avanti ci siamo fermati più a lungo con Peppema sulla
cresta del mondo, prima delle Forche Caudine, dove gli altri si erano
intruppati come pecoroni all’ingresso dell’ovile (secondo me il 95% dei
partecipanti non ha mai sollevato lo sguardo oltre i 3 m di polvere e sassi
che aveva davanti alla ruota anteriore, che tristezza, bisognerebbe fare dei
corsi di Abusivismo propedeutici all’enduro intelligente). Abbiamo spento il
motore e ci siamo goduti il paesaggio: a sud la valle dell’Ollastu, Rocca
Arricelli e Serpeddì, a nord il Furittu, S’Acqua Callenti e i monti del
Gerrei oltre fino a dove giunge lo sguardo, davanti a noi a ovest il
discesone della tagliafuoco infinita, la stretta porta con i pilastri di
pietra ed il Genis sullo sfondo....... Poi, smaltito l’ingorgo, giù
attraverso il cancello di pietra (mi sarebbe piaciuto vederci Colomo con la
Mucca boxer, secondo me ci sarebbe passato in monoruota per sollevare i
cilindri) e via ancora di tagliafuoco. Poi, dopo superati M. Genis e le
creste verso Dolianova, il percorso era un po’ così, nessuno ha capito quale
fosse l’hard indicato dalla freccia rossa dopo M. Tronu, il passaggio
intorno alle antenne di Serpeddì era panoramico ma squalliduccio, mi resta
il dubbio che qualcuno abbia fatto sparire delle frecce. Avrei gradito molto
di più una discesa da cuile Tumbarinu e Tuviois o la cresta di Isca s’Arena
e Tuviois per tornare a Burcei. Mi sono mancate anche altre cose degli anni
passati: la mula per salire a M. Cardiga, San Vito, la Buddui – Camisa, Capo
Ferrato ....... ma non si può avere tutto. Cmq un gran bel giro, mi sono
divertito molto e, per la prima volta dopo 6 o 7 cavalcate, non sono caduto
e non ho avuto il minimo problema. Nonostante non fossi per niente allenato
ho avuto solo un po’ di stanchezza (o forse era solo silicosi?) verso
l’inizio, salendo a Minniminni, ma ho solo rallentato il passo per un po’ e
continuato a guidare in piedi, per poi riprendere il mio ritmo e restare più
o meno a metà del gruppo hard. Questa volta, checché ne dicano le
malelingue, ho fatto il bravo: non mi sono ingarellato, non ho tamponato
nessuno, ho bevuto poco al pranzo e mi sono goduto appieno tutta la giornata
(257 Km da casa a casa con più di 150 Km di fuoristrada). Ottima
l’organizzazione, fantastico il Presidente che, per l’occasione, si è
evidentemente clonato. Presidiava quasi tutti i bivi importanti
contemporaneamente! Io cmq, non sapendo quale era il vero Giampaolo e quali
le copie ho fatto ciao ciao con la manina a tutti. Numerosa la
partecipazione, anche se il livello, per la concomitanza con la gara, era
inferiore ad altri anni. Peccato perchè fare un giro con gente brava è
piacevole e c’è sempre da imparare e non credo possa essere fonte di rischi
particolari. Chi si ingarella e rischia più del dovuto in queste
manifestazioni secondo me è più l’endurista gasato della domenica.
Fastidiosi ed inutili, come sempre, i quad, ma questa è una mia opinione
personale e discutibile. Un po’ carente la frecciatura, anche se credo che i
soliti buontemponi abbiano fatto sparire o girato diverse frecce. Io mi sono
perso 3 o 4 volte, ma sempre per poco tempo prima di ritrovare la traccia
giusta, e ne ho approfittato per fare qualche supplemento di giro. In una
tagliafuoco bellissima in salita era evidente che avevamo sbagliato ed il
gruppone di testa stava tornando giù indietro. Il tizio che avevo fermo a
fianco me lo ha fatto notare e gli ho risposto:”Si, ma è bellissima!” E ce
la siamo fatta tutta a manetta fino in cima alla montagna impennando sulle
gobbe e godendo come ricci, per poi tornare indietro e riprendere il gruppo.
Posso affermare di avere fatto tutto il giro nella ideale condizione di
sapere quasi sempre più o meno dove mi trovavo e di non sapere mai dove
sarei andato. Il pranzo è stato ottimo, sicuramente il migliore delle
edizioni a cui ho partecipato, assieme a quello di Santadi di Nicola.
Purtroppo non ho potuto assaggiare la fregola e qualcos’altro, ma tutto
quello che ho mangiato era ottimo e ben cucinato. Dopo il lauto pasto, come
è ormai tradizione, il nocciolo duro dei Polverosi ha proseguito con la
postcavalcata, che quest’anno si è distinta più per la qualità del percorso
che per l’euforia alcolica. L’Abuxivo Maximo ci ha guidato mirabilmente giù
per una mulattiera ripidissima e bellissima, in mezzo a sughere secolari,
che partiva praticamente dalla porta posteriore del ristorante per sbucare,
dopo il guado, direttamente sulla Orientale sotto Campu Omu. Qui incrociamo
un gruppone di colleghi partiti dallo stesso ristorante che, dopo avere
fatto una quindicina di Km di pallosissimo asfalto si dirigono verso
Castiadas – Villasimius. Mentre li salutavamo credo che nessuno di noi sia
riuscito a trattenere un sorrisetto bastardo. Noi invece andiamo verso
Cagliari, fino ad Arcu ‘e Tidu, dove metto in opera la mia Indianata, per
cui chiedo ancora umilmente venia ai miei compagni, a cui ho fatto perdere
un po’ di tempo (ma ne valeva la pena). Non è per giustificarmi, ma devo
precisare alcune cose. All’arrivo al bivio Alessandro ed un altro (non
ricordo chi) hanno giustamente superato la guida Abusiva portandosi in testa
al gruppo, come è ragionevole fare quando non si sa dove si sta andando.
Contemporaneamente io stavo rielaborando le mie conoscenze sulla zona al
fine di evitare tutto quell’asfalto inutile fino al guado di monte Cresia.
Scartata l’ipotesi di fare il sentiero N.5 in salita, che ci avrebbe fatto
saltare tutto l’asfalto, ma in moto è normalmente quasi impossibile e un
mese fa, a causa crollo alberi e rami per la neve era impossibile sia in MTB
che a piedi. Restava l’ipotesi ex strada, ora mulattiera, di M. Cresia.
Questa viene fatta abitualmente in MTB in discesa, al ritorno verso la
caserma della forestale dove parcheggiamo la macchina, e ci ha provocato non
pochi cappottamenti e ginocchia sbucciate. Mi affianco quindi a Stefano e
gli chiedo:”secondo te si può fare la mula di M. Cresia in salita in moto?”
Mi risponde qualcosa tipo:”Boh, vedi un po’ tu!” Intanto siamo arrivati alla
partenza della mula, i due disgraziati non si fermano nonostante le mie
sgasate di richiamo a 17.000 giri (come ormai saprete il clackson della
Giallona giace in una scatola fin dal suo acquisto), Stefano è dietro di me
e mi vede, metto le ruote sulla terra e scatta il riflesso condizionato: in
piedi sulle pedane, gas aperto, tirare il manubrio e via fino in cima. La
mula si può fare ed è veramente deliziosa: pietroni smossi, sottobosco,
rampe di roccia scalata stile Pietroni veri, ma un po’ più facile e meno
ripida. L’ideale per digerire. La mula è breve, forse 1 Km scarso, rimetto
le ruote sull’asfalto e ritorno in me: silenzio dalla mula, silenzio
dall’asfalto, tutti spariti. Penso che Stefano mi ha visto, forse non si
sono fidati della mula, saranno andati avanti sull’asfalto, e proseguo fino
al guado di monte Cresia. Nessuno neanche qui, chiedo ad un gruppo di
marmotte giovani e vecchie se hanno visto dei selvaggi motorizzati, niente.
Provo a telefonare, niente. Mi accingo a tornare ad Arcu ‘e Tidu e
finalmente sbuca Citz Mohicano in esplorazione con cui torno indietro dagli
altri in seccata attesa. Mi prostro umilmente a mani giunte in segno di
costrizione e Stefano mi comunica che Alessandro è tornato indietro a
cercarmi nella mula. Vado giù a recuperarlo ed incrocio un altro serpentone
di cavalcanti che tornano verso Villasimius. Probabilmente tra loro c’è
anche Ale, ma non lo riconosco, queste moto arancioni sono tutte uguali. Nel
dubbio proseguo fino alla base della mula e me la rifaccio godendo come
un’altro riccio. Verso la fine intravedo davanti a me un giubbotto nero,
deve essere Ale. E invece è il buon Ernst, testa grossa e cervello fino!
Sull’asfalto ritroviamo il gruppo, completo di Ale, mi prostro ancora
umilmente e proseguiamo. Guado M. Cresia, arcu su Crabiolu, Buddui e guadi
Sa Ceraxa in discesa. A Buddui mi fermo per controllare che ci siano tutti
ed il prode Ernst si mette alla retroguardia. Ancora Dispensa Vecchia, ex
Pietroni in salita (stanno migliorando, cominciano a riemergere le buone
vecchie rampe di roccia a scalini), M. Paulis (unico posto dove ha piovuto,
niente polvere e pozzangheroni, ha ragione lo Zio!). Qui salutiamo, dopo
avergli indicato la via, Ale e Ale, che hanno il carrello a Villasimius,
Ernst ed alcuni altri villasimiesi. Proseguiamo verso il fiume e la strada,
nuova per me (quando c’ero andato con Danix e Marco non esisteva ancora),
che sbuca più su della casetta di pietra e rientriamo al Gerebar allo
scoccare delle tenebre. Siamo rimasti in 4, stanchi, impolverati e felici e
festeggiamo con birretta (chi può) e aranciata.
Grazie a Giampaolo, Sergio, Alessandro e tutti i ragazzi del motoclub che
hanno lavorato sodo per l’ottima riuscita questa manifestazione e grazie a
tutti per l’ottima compagnia (ma si, anche al giovinotto dell’Honda rossa,
ai quad ed all’XT tua senza ritorno).
Giuseppe l’Indiano
beh......se ve lo siete "veramente" letto tutto.......congratulazioni....siete dei duri...ah...ah ;-)