ARBOREA, il rientro di Robi
primo giro con la GG250 nuova di Robi ;-)
uscita 13 gennaio 2008.
Robi , Paco e "baffo" alias "Giuseppe" :-)
Report di Robi :
"Paco prima della partenza da casa mia."
partiti alle 10 meno venti da casa mia, la giornata pareva tranquilla e tiepida, io felice come un bimbo di 5 anni con la sua prima bici cross con le marce in mezzo al telaio con leva auto.
Abbiamo atteso altri 2 a casa mia per le 9 e mezzo, ma fino alla partenza nulla e quindi senza sms o telefonata via, chi c'è c'è chi non c'è a casinu.
Passati per Arborea abbiamo trovato Federico che si apprestava a fare lavori in casa, 5 secondi a salutarci e poi via. Sulla pedamontana troviamo a Baffo che per raggirare un pò di asfalto ci conduce per una strada che io trovai chiusa da una rete anni fà, ma infatti Baffo la rete la becca in pieno, ringraziando il cielo si è piegata e non si è avvolta nell'anteriore .
C'è tanto fango già dall'inizio, andiamo in direzione di "su utteru de su cadru" e ci fermiamo a fare la prima pausa sigaretta, la mia GG non va bene di carburazione agli alti regimi, in conformazione "rain" con il "sun"è un bò bò.
Baffo parte a fare una perlustrazione su un bel tratto da far sputare sangue e rientra, nel frattempo Paco si è fumato la prima sigaretta, Baffo sosta un attimo e Paco si accende la seconda.
Per tutti quelli che credevano che fossero nubi o nebbia a monte Arci la verità sta sempre nel mezzo, era fumo di sigarette di Paco e un pò di nubi.
Si riparte per le strade dell'Ente Foreste, incontriamo pochi cacciatori e molto cordiali (certo lì non possono cacciare ), arriviamo al ristorante, caffè, chiacchierata con il ristoratore (tema=i cacciatori) , sigaretta io, 2 sigarette Paco .
"Baffo e Paco con l'amico ristoratore di S'acqua Frida, volevano scroccare un pezzo di maialetto."
Io in "pausa nicotina"
Decidiamo su dove andare per incontrare pochi cacciatori, ma dal ristorante verso Morgongiori è inutile, se ne troveranno per forza.
Allora si fà il single track, il GG lavora bene, è un giocatolo sullo stretto e arranca bene sulla pietra viscida nonostante la gomma burda sul posteriore.
Da lì proseguiamo per la strada delle "eliche" , cacciatori ovunque, ma apparentemente tranquilli. Al cancello per la Trebina chiediamo dove sia la battuta, quindi proseguiamo dritti nella taglia fuoco a est , poi al cancello a destra e poi a sinistra.
Arrivati a un cancello scendo apro, scambio moto con Paco e via. Bello il Beta, troppo morbido sull'anteriore, causa perdita aria modifica sfiato forcella.
Faccio il segno a Paco di prendere una strada sulla sinistra mai fatta, ad una biforcazione indecisi ci si ferma e si vota per svoltare a sinistra, Paco parte e fa la giravolta spaziale sul fango, risata generale e via per il bosco e vegetazione senza sentiero fitto, fino ad arrivare nelle immagini che avete visto prima in foto-
"Baffo in una perlustrazione hard, sentieri di capra e burroni laterali."
"Sosta per vedere dove stavamo mettendo le ruote, abbiamo fatto bene."
E' una zona affascinante, ma impraticabile ,almeno che non ti leghi a qualcosa di molto saldo in modo che se cadi non rischi di finire in uno strapiombo , da lì si vede la strada che va a Ales.
Altra sigaretta e via.
Partiti Paco chiede se svoltare a sinistra, lo si fà e ci inoltriamo in un cancello fatto di filo spinato, rette e tronchi.
La strada che prosegue è bellissima, pietraia in salita molto ripida, Paco parte con il suo Beta e passa al lato del cancello, pietre e dislivelli accentuati, scende al dià del cancello, ma decidiamo che non è il caso, potrebbe esserci un ovile più in là.
Nel frattempo Marikonas trova delle difficoltà a riuscire , andiamo ad aiutarlo, si leva gli occhiali per la caloria e mentre parte prende un rovo sul viso che gli procura un bel taglio sul naso a livello occhi, roba da un punto di sutura. Puliamo la ferita e si riparte non senza aver trovato la sorpresa sulla mia moto, miscela quasi finita a causa di una perdita eccessiva da uno sfiato.
Mi rimangono circa un litro e mezzo di benza.
Da lì in poi riesco a capire che siamo all'interno della pineta di "IS Bennas", decidiamo di andare via ,anche perchè sto per sbrodare, Baffo si offre a prestarmi della miscela, poi pensandoci bene lui deve andare a Simaxis , noi ad Arborea e quindi si cerca una strada da fare tutti assieme per un bel pezzo.
Ma quale ???? Si, quella, la Trebinaaaaa, io inizio a sudare freddo a rincontrarla, i miei occhi fremono d'odio per lei, anche se la si dovrà affrontare in salita.
Paco e Baffo partono decisi, la strada giù è piena di rami tagliati e lasciati lì, sono poco deciso, ho il fiatone, ho paura e ed la prima volta con la moto nuova.
A causa della mia lentezza ad ogni pietra e ramo mi pianto, quasi mi viene da piangere, penso perchè mai non mi sia mai venuta la passione di fare l' uncinetto al posto di questa sporca, crudele passione per l'enduro.
Mi fermo a pensare, scende Baffo che mi conforta dicendomi che anche loro si sono piantati sulla Trebina, mi prende la moto lui e trova subito un difetto, la frizione non è modulabile e anche per quello che non riesco a portarla su bene.
Finito l'inferno ci salutiamo con Baffo e io e Paco scendiamo per Sant'Anna, ed ecco il dramma più grande della giornata, crampi e intorpidimento alla mano destra, non sento il freno anteriore, nelle discese ho gli incubi, vedo Paco che ogni tanto si ferma e urlo per chiedergli di fermasi a riposarmi la mano, sento 2 fucilate vicinissime, avvisto dei cacciatori, quasi alla fine dove mi fermerò mi appare Fra Ignazio che me dice "ma chini cazzu ti da fattu fari?" e poi........ sbarra.
Finalmente tolgo il casco e lascio andare la mano, mi viene in mente un Beta Alp e poi sigaretta.
Il rientro a casa è di un freddo pauroso, la mano fa meno male ma si informicola ancora e ho gli occhi puntati sul serbatoio, alla fine mi basta per rientrare a casa giusto giusto.
Sembra che tutto sia andato non al meglio, invece sono contento così,
altrimenti che "enduro" è ?
per vedere tutte le foto dell'uscita :
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